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Teatro Redazione 29 novembre 2016 17:54 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Anteprima Assoluta
NAPOLI - Venerdì 2 dicembre 2016 dalle ore 20:00, serata speciale della rassegna di cinema documentario AstraDoc - Viaggio nel Cinema del reale presso il Cinema Astra di Napoli, dedicata ad una produzione tutta napoletana, a metà strada tra realtà e finzione, incentrata su un laboratorio teatrale fatto con i migranti dalla Compagnia di K. e realizzata grazie ad una campagna di crowdfunding.
Proiezione del
film in anteprima assoluta di Se Una Notte Di Mezza Estate I Bottom Brothers
(Italia, 2016, 84') di Adriano Foraggio, sceneggiatura di Linda Dalisi. Alla serata, presentata dalla giornalista e scrittrice Ilaria Urbani, parteciperanno il regista, coautore del
soggetto con la sceneggiatrice Linda Dalisi e il cast del film.
Quindici giorni
circa di set (10 giorni al Teatro Bellini e altri a Interno5), un piano di
produzione rocambolesco e funambolico, a incastrare disponibilità di più di 20
attori non professionisti; una campagna di crowdfunding su produzioni dal basso
veloce e incisiva; un gruppo indipendente spinto dal desiderio di lasciare una
testimonianza su uno spazio necessario di creatività e incontro; un gruppo di
professionisti che ha deciso di sostenere il progetto.
Il film racconta
della Compagnia di K., spazio di laboratorio teatrale nato a Napoli nel 2011,
aperto a italiani e stranieri non professionisti, che sta preparando uno
spettacolo. Non si ha ancora la certezza che si andrà in scena. Non si è mai al
completo, manca sempre qualcuno che forse arriverà . Il gruppo sta lavorando su
Nick Bottom, lÂ’artigiano del Sogno di una notte di mezza estate di William
Shakespeare, di cui ognuno crea la propria versione, fino alla costruzione di
un Bottom molteplice. NellÂ’opera di Shakespeare, Bottom attende di dare vita al
suo personaggio, di essere finalmente “attore”, e così i ragazzi della
Compagnia. Per loro (23 partecipanti in totale, più le loro guide), italiani e
stranieri, rifugiati politici e migranti economici, lÂ’attesa dellÂ’andata in
scena fa da specchio all’attesa nella vita, perché in Italia la condizione del
migrante è una continua attesa: attesa del permesso di soggiorno,
dellÂ’appuntamento alla Commissione territoriale per il riconoscimento della
protezione internazionale, di un lavoro, di costruirsi una nuova vita, di poter
aiutare le famiglie rimaste a casa.
NOTE DI REGIA
Ho seguito il
laboratorio di teatro sin dalla sua nascita. L’ho osservato dall’esterno così
ho potuto godere del clima della Compagnia di K.: il linguaggio che andava
oltre la lingua, oltre il contatto, oltre la comprensione. Vedo negli incontri
una “zona” franca: la libertà espressiva dei partecipanti, l’intesa del gruppo,
la forma libera dell’interazione culturale. La più bella forma di resistenza,
di insistenza, che ho potuto conoscere rispetto al tema delle migrazioni.
Dopo piccole
collaborazioni abbiamo capito che era giunto il momento di confrontarci
concretamente rispetto allÂ’idea di realizzare un film che raccontasse
lÂ’esperienza della Compagnia di K.. Il mese dopo avvenivano i nostri primi
incontri di scrittura del soggetto.
Con Linda, abbiamo
deciso di adottare un linguaggio di finzione, pur evitando di allontanarci
dalla realtà : per le storie raccontate ci siamo confrontati dapprima con i
partecipanti al laboratorio, per condividere le intenzioni e per raccogliere
ulteriori volontà di racconto. Sono state raccolte storie e aneddoti del
passato, per essere riscritti in chiave cinematografica e riconsegnati agli
attori che li hanno interpretati. Quasi tutti interpretano se stessi, comprese
le tre figure guida: Linda alla regia della Compagnia, Estelle Franco nel ruolo
di direction dÂ’acteurs (anche dietro le quinte del set cinematografico) e
Michelangelo Dalisi nellÂ’approfondimento dellÂ’utilizzo della maschera nel
teatro. (Adriano Foraggio)
Questo spazio è nato sei anni fa e da allora vive in cento
metamorfosi.
Questo luogo è una casa che si forma ogni volta che ci incontriamo. Ovunque
sia.
Questa casa sta. E in questa casa si può stare nel modo che si sceglie. (Linda
Dalisi)
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