29/03/2023
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Arte Paolo Isa 13 ottobre 2022 19:20 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Finissage della collettiva a Villa Domi
Arte Reale saluta Villa Domi, ringraziando Domenico kontessa e tutti i collaboratori con il finissage della collettiva inaugurata recentemente. Gli artisti hanno dedicato l'evento alla pace e al coraggio di accogliere l'altro. Ricco di emozione, suggestione e cultura che ha visto protagonisti gli interventi della critica d'arte Daniela Marra, del presidente dell'associazione Natali Ferrary e del vicepresidente Oscar Carrozzo. Il padrino della mostra Amedeo La Boccetta in collaborazione con l'associazione culturale "Polo Sud" saluta gli artisti con straordinaria partecipazione e affetto.
La critica d'arte Daniela Marra ci racconta alcuni di questi artisti che sono spesso definiti come "difficili"con queste parole: " Certo nella società contemporanea la follia non è vista di buon occhio, del resto come la verità, i più preferiscono giudicare che mettersi in ascolto, sentire e accogliere l'alterità. Ho scelto in rappresentanza di tutti gli artisti alcuni di loro, che per mezzo di linguaggi differenti raccontano il coraggio di una visione . E sì perché oggi per concepire qualcosa di diverso, slegato dall'omologazione, bisogna avere coraggio.
Come dimostra la fotografia di Ilaria Pisciottani, lontana dalla riproduzione naturalistica. Una dimensione artistica intima e percettiva, che sorvola realtà altre, fuori dall'anestesia di un reale omologato. Una finestra che non si apre sul mondo, ma sull'io, unico, singolare e trasformativo.
Altrettanto interessante il racconto che introduce Lello Zenga sulla bellezza. Corpi e volto femminili dal grande impatto emotivo e visivo. Sono opere dalle grandi dimensioni che come gigantesse sembrano fagocitare l'osservatore. Una bellezza vorace, l'unica possibile. La bellezza che distrugge tutto per imporsi, la vanità. La denuncia di Zenga delizia gli occhi per straziare il cuore.
A rompere tutti gli schemi ci pensa l'anticonformista Natali Ferrary, stupisce e provoca attraverso eccentrici lustrini, inconsueti accostamenti e cromie stridenti.
Un'estetica che urla la lacerazione della nostra epoca, accorciando le distanze tra il kich e il pop. La sua opera bizzarra e trasgressiva, infatti, strizza l'occhio al kich, ma non come reminescenza del passato. Umberto Eco definì kich come la menzogna nell'arte e come dargli torto. Eppure l'opera di Natali Ferrary, attraverso l'ironia e il gioco, supera quella definizione. Qui non si tratta di menzogna ma di denunciare la menzogna.
Alla menzogna si affianca il tema natale delle opere di Alfredo Troise: il pregiudizio. Tra scoppiettanti getti di colore e delicati abbandoni onirici, l'artista racconta i luoghi, non luoghi dell'anima, le ferite originarie che evocano tempi di negazioni e prepotenti mancanze. L'opera della collezione città sospese è un'esperienza riflessiva e introspettiva. Le strutture cittadine e gli elementi naturali prendono il sopravvento rispetto all'umano, solitario, fuori dalla tela. Il tempo si ferma e il rumore quotidiano si spegne. La natura si configura così come l'unica via di riappropriazione di sé".
Artisti e performer Haus of Swan , Francesca Curti Giardina, Rosario ray Penza e Giusy Ferraro
Artisti espositori: Natali Ferrary,Maria Fotenyuk , Paolo Valerio, Salvatore Telese, Raffaele Zenga, Jo Hamer , Alfredo Troise, Dmitry Brenych, Yuriy Chartorynskyy , Maria Teresa Antignano, Liskevych Vitaliya , Erardi Marcello, Ilaria Pisciottani,Max Sebastiani,Mariella Sapienza , Mario Coppola , Gino de Vita, Paolo Menduni, Dora Nina D’Ausilio .
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