28/09/2023
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Letteratura Alfredo Strocchia 30 maggio 2022 17:15 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - "L’indifferenza è il male radicale, il peso morto della storia, la materia inerte in cui affogano gli entusiasmi più splendenti”.
Citando Gramsci l’Associazione culturtale Oltremarigliano ha inaugurato quest’anno il festival “Risonanze filosofiche”, alla quarta edizione, inziata il 27 maggio. Se avete, ahivoi, perso i primi appuntamenti, non diperate, avete tempo di rifarvi fino al 4 giugno. Consiglio, però, di non mancare a nessuno degli appuntamenti venturi. Ho personalmente preso parte alle prime giornate di festival e non mi farò scappare l’occasione di esser presente alle seguenti.
Il programma di eventi è ben nutrito e copre un ampio ventaglio d'interessi: letteratura, danza, yoga, arte, libri, astronomia, ambiente, biologia. La filosofia è, chiaramente, padrona di casa. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e gli amici dell’Associazione stanno mostrando una capacità organizzativa che, anno dopo anno, sorprende piacevolmente e conferma la vivacità culturale di un sostrato mariglianese saldo e sapiente. Ideatore è il Prof. Francesco Prudente, Presidente dell'associazione è la Prof.ssa Rosa Anna Quindici.
Quest’anno il Festival ha come cornice il Castello Ducale di Marigliano e rappresenta una preziosa occasione anche per godere della bellezza dell’affascinante palazzo storico.
L’Associazione ci dice che “in questa IV edizione i riflettori sono accesi su un pericoloso atteggiamento culturale che ha colpito l’uomo contemporaneo: l’assenza di interesse nei confronti della società, assenza alimentata dal desiderio di non essere coinvolti in prima persona nelle vicende della collettività, abitando il mondo come dei passanti distratti che vivono in una perenne anestesia relazionale”.
Ragioni storiche e contingenze varie hanno creato una folta schiera di convinti sfiduciati sociali, persone che fuggono con diffidenza le occasioni di pubblica partecipazione e che scelgono di approcciare la società con scetticismo ed anonimato. Questo, però, significa delegare ad altri, far decidere ad altri e pure subirne le scelte. Inoltre, vuol dire approfittare del passato e appesantire il futuro. Io preferisco credere nella filosofia del ‘900 che, nell’identificare l’essere al mondo con il prendersi cura, suggerisce di esserci, di prender parte ad un progetto e, se è vero che la libertà è partecipazione, non resta che partecipare e contribuire, con la propria presenza, a prendersi cura della Città.
Buon festival!
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