05/05/2024
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Libri Paolo Isa 04 dicembre 2023 19:39 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Domani 5 dicembre, alle ore 17:30 presso Pinacoteca Provinciale in Via Mercanti 63, la scrittrice napoletana Marinella Sorrentino presenterà il suo romanzo "Clementina Una donna del Novecento a Napoli" edito Mediterranea Produzioni.
Alla presentazione interverranno: il Consigliere Provinciale Francesco Marra, l’Avvocata Stefania De Martino, la Consulente Commissione Sanità Regione Campania Libera D’Angelo e l’Antropologo Paolo Apolito.
Ispirato ad una storia vera,questo romanzo ambientato a Napoli ripercorre gli anni cruciali che vanno dal 1934 al 1961, dove drammi personali si intrecciano alle vicende della guerra e del dopo.
In primo piano le avventure di Clementina, donna audace e intraprendente che affronta con coraggio le asprezze di una quotidianità mai facile, anche se a tratti serena e agiata.
Circondata dall’amore dei figli che alimentano la sua forza interiore, la protagonista si muove tra personaggi ben definiti in una città movimentata e mai sonnolenta.
I temi del disonore, del maschilismo, dell’emarginazione femminile, dell’ostracismo da parte di una società che fatica a comprendere le dinamiche naturali di eventi imprevedibili sono al centro di questa vicenda descritta in maniera calibrata e armoniosa dall’autrice alla sua prima opera letteraria.
Un libro avvincente scritto per far conoscere alle nuove generazioni le difficoltà vissute nel secolo scorso dalle famiglie di fatto,dalle donne e dai minori prima degli anni in cui furono approvate leggi che riconoscessero diritti e pari dignità civile di fronte ai tribunali eretti dall’uomo.
L’ingresso è gratuito.
Sinossi di Marinella Sorrentino
ll romanzo è ispirato ad una storia vera, quella di mia nonna Clementina, nata nel 1900.
Le vicende sono ambientate a Napoli e il libro articolato in tre parti,ripercorre gli anni cruciali che vanno dal 1934 al 1961.
La prima parte racconta la vita matrimoniale di Clementina con Ciccio C. Una vita, non del tutto felice, ma serena e agiata,con una casa nel centro di Napoli vicina alla sua famiglia di origine, circondata dall’amore dei figli che lei adora.
L’inaspettato abbandono da parte del marito senza possibilità di discolpa o chiarimento, sprofonderà Clementina nel baratro del disonore, costringendola a vivere esiliata nella casa del padre, mal tollerata persino dalla sua famiglia,che deve subire insieme a lei l’ostracismo del rione, fino a quando Clementina oppressa da tale peso e troppo giovane per vivere reclusa a vita, sceglierà di seguire Antonio V., il suoamore. I familiari non la fermeranno intravedendo una soluzione anche per la loro serenità, ma non le permetteranno di portare con sé i figli.
La seconda parte racconta gli anni dal 1934 al 1948 vissuti con il compagno Antonio a Villanova, sulla collina di Posillipo. Una vita completamente diversa per Clementina che, da cittadina, faticherà ad adeguarsi ad orari, usi e persone con una cultura così diversa dalla sua, sentendosi spesso sola ed emarginata, incapace di vivere appieno la felicità di un nuovo amore oppressa dalla nostalgia e dal senso di colpa per aver abbandonato i figli.La vita insieme ad Antonio, viene subito interrotta con la denuncia del marito di Clementina per Adulterio. La denuncia costerà ad Antonio “solo” un mese di carcere a Poggioreale, perché il famoso penalista al quale si rivolgeranno riuscirà a scagionarli, Clementina però non otterrà l’affido dei figli e questo peserà sulla sua serenità per anni.Dopo due anni di convivenza, Antonio nonostante sia consapevole delle problematiche per dichiarare i figli nati fuori dal matrimonio, presserà Clementina per convincerla ad avere dei figli insieme.I quattro figli che nasceranno dalla loro unione avranno purtroppo tutti un cognome diverso.Antonio e Clementina cercheranno di nasconderlo ai figli, fino a quando un imprevisto a scuola porterà a galla la verità provocando scompiglio e vergogna nei bambini, ai quali dovranno quindi spiegare le assurde leggi dell’epoca che non permettevano a due persone che si amavano senza essere sposati, di poter riconoscere insieme e dare il cognome ai figli nati dalla loro unione di fatto.Questi saranno gli anni in cuii drammi personali si intrecceranno con le tristi vicende della guerra.Infine nel 1948la morte improvvisa e prematura di Antonio lascerà Clementina da sola con 5 bambini illegittimi e ancora piccoli da crescere.
La terza parte racconta di una Clementina ormai matura,resa forte dalle vicissitudini della vita e decisa ad emanciparsi dagli uomini anche a costo di accettare privazioni che nemmeno in tempo di guerra lei e i figli avevano patito.
Clementina è unmagnifico esempio di Resilienza, una donna che resiste a tutte le disgrazie senza piegarsi e senza accettare facili compromessi, come quello offertole dal marito Ciccio C. che pentito, vorrebbe riprenderla,e senza mai perdere la retta via né lei né alcuno dei suoi figli.
Ho scritto questo libro per far conoscere ai miei figli e alla loro generazione le difficoltà,per loro inimmaginabili, vissute nel secolo scorso dalle famiglie di fatto, dalle donne e dai minori, prima degli anni dal 1967 al 1975 quando finalmente sono state approvate o abrogate leggi che hanno riconosciuto pari dignità e diritti e soprattutto per poter dire grazie a mia nonna e alle tante donne del ‘900 che in modi diversi, hanno contribuito con il loro coraggio a cambiare le cose.
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