30/05/2023
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Manifestazioni Paolo Isa 25 marzo 2023 14:44 Circa 10 minuti per leggerlo stampa
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti - in foto: Salerno- Palazzo della Prefettura
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).
Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.
Tra le numerose aperture previste in CAMPANIA in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2023, citiamo alcuni luoghi:
NAPOLI
Vigna di San Martino
Ingresso riservato agli iscritti FAI
Durante le Giornate di Primavera 2023 si potrà effettuare un percorso trekking nel verde della Vigna di San Martino, costruita in terrazzamenti che declinano lungo la collina del Vomero e con vista sul mare e sul Vesuvio, visitabile soltanto in caso di rari eventi e su prenotazione. La vigna si estende ai piedi della maestosa Certosa di San Martino - costruita a partire dal 1325 per volere di Carlo d’Angiò ad opera degli architetti Tino di Camaino e Francesco di Vito e poi di Attanasio Primario e Giovanni de Bozza - e cominciò a essere coltivata dai monaci dal 1337. Confiscato all’ordine dei Certosini all’indomani dell’unità d’Italia, l’antico vigneto venne poi venduto e dopo vari passaggi è giunto nelle mani del gallerista d’arte napoletano Giuseppe Morra che lo acquistò nel 1988. Attualmente la Vigna San Martino condivide le attività con la Fondazione Morra, perseguendo il proposito del proprietario di far coesistere arte e natura, e con l’associazione “Piedi per la Terra”, dal 2008 impegnata nella diffusione dell’educazione ecologica dei bambini.
Palazzo Salerno
Sede del Comando Forze Operative Sud, Palazzo Salerno, in piazza del Plebiscito, fu costruito nel 1775 su un convento dei Frati riformati per volere di Ferdinando IV. Destinato ai corpi scelti dell’Esercito Napoletano (inizialmente caserma per il Battaglione Cadetti), nel 1791 divenne sede del ministro John Acton – segretario di stato di Napoli – e poi dei Ministeri di Stato fino al 1825. Nel 1798 la facciata fu rifatta dall'architetto Francesco Securo, per renderla uguale a quella del dirimpettaio Palazzo della Foresteria, oggi sede della Prefettura. La piccola chiesa di San Luigi, parte del preesistente monastero, venne lasciata intatta. Il palazzo fu acquisito tra i beni del figlio di Ferdinando IV, Leopoldo Giovanni Giuseppe di Borbone, Principe di Salerno, che vi abitò per 25 anni. All'interno si trovano ambienti storici come la Sala del Camino e la Sala da Pranzo, oltre a ciò che rimane della pinacoteca del Principe di Salerno, con dipinti di battaglie e scene mitologiche di Salvator Rosa (1615-1673), alcuni artisti napoletani e arredi storici ottocenteschi. Durante le Giornate di Primavera si visiteranno il cortile d'ingresso, le sale con una piccola esposizione di armi, la sala con i ritratti dei comandanti, la sala conferenze, la chiesa e i due giardini: quello con le fontane e un secondo giardino panoramico pensile, dal quale è possibile avere una vista spettacolare sul Golfo.
Accademia di Belle Arti
L'Accademia di Belle arti di Napoli è una delle più antiche e prestigiose d'Italia. Venne fondata da Carlo di Borbone nel 1752, in linea con quanto stava accadendo a Madrid e in altre grandi capitali europee, come Real Accademia del Disegno, con l’obiettivo di “educare” i giovani aspiranti artisti e, fino a qualche decennio fa, era l'unica Accademia dell'Italia meridionale peninsulare. La visita, a cura degli studenti dell’istituto, ci porterà alla scoperta del lavoro che avviene nei laboratori di scultura, pittura, scenotecnica, incisione e nuove tecnologie dell'arte (NTA). Si visiteranno la Sala Palizzi, con 120 opere donate dall'artista nel 1898, e la Pinacoteca. Le opere presenti nel museo riguardano diversi periodi storici; risulta prevalere il numero di quelle eseguite dagli stessi allievi dell'accademia nel corso dell'Ottocento. Si prosegue alla scoperta delle Biblioteca dedicata alla memoria di Anna Caputi, sua storica curatrice. Attualmente la Biblioteca possiede circa 30.000 volumi di cui circa 1.000 antichi. Il fondo antico è costituito da pubblicazioni a carattere generale, ma anche manuali tecnici (soprattutto francesi e tedeschi) riguardanti la storia dell'arte, l'arte decorativa, l'arte industriale, l'anatomia artistica, il disegno, la chimica e la geometria.
Istituto Colosimo
L'area sulla quale sorge il Colosimo è stata edificata a partire dalla fine del XVI secolo ed era occupata da orti e giardini. C'era una chiesa, la Chiesa di Santa Maria della Stella, e un convento con un chiostro. I terreni appartenevano al duca di Nocera Francesco Maria Carafa; nel 1602 vendette una casa e il giardino ai padri carmelitani che edificarono un convento nuovo dotato di due chiostri e la Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi. Il convento fu soppresso la prima volta nel 1810, sotto il regno di G. Murat, e poi con l'avvento di Garibaldi e la conseguente annessione del Regno di Napoli a Casa Savoia. Nel 1892 nacque come ricovero per non vedenti la "Società Nazionale Regina Margherita pro ciechi". L’edificio fu dapprima adibito a Educandato femminile e, più recentemente, trasformato nell'Istituto Paolo Colosimo per i Ciechi. Quando nel 1884 i religiosi ottennero di ritornare dovettero costruire un altro convento molto angusto dalla parte opposta all'edificio antico. Vennero poi costruiti nuovi locali più spaziosi e con a fianco un piccolo giardino. In occasione delle Giornate FAI si visiterà l'antico convento, il teatro perfettamente conservato e gli ambienti utilizzati per le attività dell'Istituto Colosimo.
ANACAPRI (NA)
Il Rosaio
Ingresso su prenotazione
La casa Il Rosaio di Anacapri è un’importante dimora storica dell'isola di Capri. All'inizio degli anni Venti, Edwin Cerio (1875-1960) trovò qui quello che nel suo libro Le case di Capri definì "un piccolo eremo". Ben presto lo ampliò con "due o tre stanzette con un allegro soffitto a volta e un giardinetto tutt'intorno, circondato da antiche mura nascoste da fitti cespugli di rose, quattro colonne e un'abbondanza di viti, rose e campanule: è l'eremo delle rose". Cerio, ex ingegnere navale ed ex sindaco, storico, scrittore e instancabile mentore di Capri, ebbe successo sull’isola anche come architetto: progettò la Casa Solitaria, la Casa Romita e Lo Studio, l'atelier della cognata americana, la pittrice Mabel Norman. Il Rosaio è una villetta con tetto a cupola in perfetto stile caprese, circondata da spazi verdi, dove nel 1926 Edwin si ritirò per dedicarsi alla scrittura di Aria di Capri, uno dei suoi libri più famosi. A partire dagli anni Venti, la villa fu un luogo di incontro e ispirazione culturale: Cerio ospitò scrittori, artisti, intellettuali e musicisti, come Mackenzie, la poetessa Ada Negri, Claude Debussy e il futurista Tommaso Marinetti. Per oltre 30 anni, dal 1948, Graham Greene venne ogni estate. Oggi la casa è di proprietà privata della famiglia Riccio, che nel 2012 ha dato vita a un'associazione culturale che porta il nome della dimora, nata per sostenere e promuovere la cultura artistica sull'isola.
BENEVENTO
Vanvitelli visita il Palazzo De Simone
Il Palazzo De Simone è collocato nel centro storico di Benevento. È stato progettato nella seconda metà del XVIII secolo dal noto architetto Filippo Raguzzini, attivo a Roma e Benevento. Dopo aver ospitato la famiglia De Simone, in tempi recenti è divenuto sede del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala" e dell'Università degli Studi del Sannio. Inoltre, contiene anche un pregevole teatro, per l'appunto il Teatro De Simone. Il palazzo si presenta come un edificio sobrio ed elegante, che rispetta il periodo settecentesco. Oltre al sopracitato teatro, interessanti sono gli ambienti interni, con l'elegante scalone e le vedute che permettono una magnifica vista su Piazza Arechi e sul centro storico.
Palazzo della Prefettura
Ingresso su prenotazione e previa presentazione di un documento d’identità in corso di validità
La zona in cui insiste il Palazzo dell'Ufficio Territoriale del Governo ha avuto un’importante espansione nell'ambito degli interventi urbanistici realizzati a partire da inizio Novecento. Si tratta di un edificio dalle linee moderne ed essenziali, ultimato nel 1941, che esprime le linee architettoniche dell'ideologia fascista. Nel 1941 venne realizzata sul lato orientale dell'immobile, opposto al Lungomare cittadino, una pregevole opera in ceramica del Maestro Renato Rossi, di ispirazione mitologica, raffigurante il Sogno di Bellerofonte. Le operazioni belliche dello sbarco alleato provocarono ingenti danni al palazzo, poi ricostruito nel corso degli anni Cinquanta con un intervento strutturale destinato a modificarne l'aspetto esterno. Il Sacrario, invece, è inteso come sobrio spazio raccolto dedicato alla memoria dei caduti, con un bassorilievo dello scultore romano Francesco Saverio Palozzi. Oltre al Sacrario, durante le Giornate FAI sarà possibile visitare l'appartamento del Presidente della Repubblica al terzo piano che ha visto come "inquilino" il Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Allo stesso piano si trova il grande Salone di Rappresentanza, con opere di pittori locali del Novecento.
MONDRAGONE (CE)
Palazzo Tarcagnota
Costruito nel XVIII secolo per volere della famiglia Tarcagnota, il maestoso Palazzo, di grande interesse culturale, sorge non troppo distante dal Santuario di Maria Santissima Incaldana. Durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, la facciata dell’edificio venne danneggiata, perciò nel dopoguerra si procedette con il rifacimento delle decorazioni originali, di parte della muratura e di alcuni solai. Articolato su tre livelli con sovrapposto sottotetto, presenta una pianta pressoché quadrangolare ed è provvisto di due corti interne che conducono a una serie di ambienti posti ai vari piani e a un giardino retrostante. La facciata principale mostra, in corrispondenza dei livelli superiori, balconi con eleganti balaustre in ferro battuto, scanditi da decorazioni in stucco raffiguranti volti umani. In occasione delle Giornate FAI si potranno eccezionalmente visitare parti del palazzo ancora in fase di restauro. Durante le visite, oltre a soffermarsi sulle peculiarità architettoniche dell’edificio e sulle sue decorazioni, verrà raccontato l’importante ruolo dei Tarcagnota nella storia cittadina.
Elenco completo dei luoghi aperti in CAMPANIA e modalità di partecipazione all’evento su:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=CAMPANIA
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