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Manifestazioni Franco Trifuoggi 10 febbraio 2016 22:38 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Venerdì 5 febbraio u.s., nella Sala Consiliare, ha avuto luogo la commemorazione dell’illustre concittadino Benedetto Bonazzi, Arcivescovo di Benevento, grecista e promotore di cultura, organizzata dall’ Associazione Oltremarigliano con il patrocinio del Comune di Marigliano, della Diocesi di Nola e dell’Università “Federico II”. La Presidente dell’Associazione, prof. Rosanna Quindici, ha salutato i presenti, e in particolare il Vicario generale della Diocesi Mons. Lino D’Onofrio, il Sindaco Avv.Antonio Carpino, le altre autorità religiose, militari e civili, e ha ringraziato quanti, singoli e Associazioni, hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa.
Subito dopo, chi scrive ha letto l’atto di nascita di Bonazzi, in data 12 ottobre 1840, dal quale risulta che egli nacque a Marigliano “nel giorno undici del mese di ottobre … alle ore due di notte” da Don Nicola Barone di Sannicandro e da Adelaide Sorrentino dei Baroni di Pomigliano; testimoni intervenuti all’atto Don Nicola Trifuoggi e Don Matteo Esposito. Ha rilevato l’opportunità dell’iniziativa, intesa a far conoscere a molti mariglianesi che la ignorano, la figura di un cittadino benemerito, pastore illuminato, umanista, autore del famoso dizionario greco-italiano, e innovatore della didattica della lingua greca, che rinunciò alla nomina a professore pareggiato presso l’Università di Napoli per dedicarsi alle scuole badiali di Cava dei Tirreni. Ha colto poi l’occasione per sottolineare l’importanza degli studi classici, ricordando alcuni esempi che testimoniano la vocazione di Marigliano per detti studi, come quelli di Mons. Elia Aliperti, dell’on. prof. Stefano Riccio, di Mons. Antonio Esposito; così come l’opzione comune a gran parte degli studenti mariglianesi per il liceo classico, in particolare per il liceo “Carducci” di Nola.
Mons. Lino D’Onofrio ha, quindi, recato il saluto del Vescovo e ricordato l’opera del Bonazzi, lodato dal prof.Marcello Gigante, suo maestro all’Università di Napoli. Successivamente il Sindaco ha invitato i presenti a un minuto di silenzio in memoria del giovane Giulio Regine, barbaramente ucciso in Egitto, vittima del suo amore per la cultura e del suo umanitarismo. Ha poi posto l’accento sulla definizione di Marigliano come “città di storia e di cultura” rilevando la necessità di partire dalla memoria per riscoprire le radici, e assicurando l’appoggio dell’Amministrazione per quanti si impegneranno in tal senso.
Il prof. Salvatore Cerasuolo, ordinario di Filologia classica nell’Università “Federico II”, attraverso una lucida disamina ha evidenziato i non comuni meriti del Bonazzi: autore del primo Dizionario Greco Italiano fatto da un italiano per le scuole d’Italia, si impegnò per la formazione della gioventù, e oltre allo zelo religioso ed ecclesiastico, va ricordato come propulsore delle istituzioni didattiche e culturali a Cava dei Tirreni e a Benevento, e innovatore degli studi classici in Italia, in cui occupa un posto di primo piano. Allievo di Ferdinando Flores, gli dedicò la prima opera, L’insegnamento del greco in Italia e la grammatica di G.Curtius. Superiore al suo maestro (che era più cauto e conservatore), al quale pure riconobbe di avergli fatto “balenare dinnanti la luce sfolgorante della moderna Linguistica Comparativa”, non lo seguì nell’adozione della Grammatica greca del Buttmann, superata nel metodo e nell’impostazione dalla più recente grammatica del Curtius. Giovane docente nel Ginnasio-Liceo della Badia di Cava, fu un innovatore ardito, inteso a svecchiare il metodo di insegnamento del greco, e si mosse nel senso delle direttive del ministro Coppino, superando l’ostilità di professori “empirici” e Gesuiti nei confronti della nuova Grammatica e di quanti volevano eliminare il greco dall’insegnamento. In questa luce si intende appieno la sua successiva opera, il Dizionario (1880), che gli dové costare molta fatica nella certosina raccolta e copiatura di passi dei testi classici greci: un’opera che il relatore ritiene abbia potuto concepire e compiere nel solco dell’ Humanitas Benedictina impiantata nella cultura classica.
Subito dopo il prof. Pietro Di Lorenzo, dell’Associazione culturale “Ave Gratia Plena”, dopo aver ripercorso con parola puntuale e perspicua la storia della grafia musicale e del Canto Gregoriano, ha presentato i Codici liturgico-musicali in scrittura beneventana della Biblioteca Capitolare di Benevento, che documentano la civiltà musicale raggiunta dal canto cristiano in epoca longobarda e post-longobarda a Benevento. Una scrittura particolare, come particolare è la notazione dell’epoca, che pian piano comincia a concretizzarsi in “segni” simili alle forme rotonde dei simboli musicali di oggi. Sono 14 manoscritti di straordinario valore poco noti al gran pubblico, risalenti a un periodo storico tra il X e il XIV secolo, e di singolare fascino grafico, che grazie alla lungimiranza dell’Arcivescovo Benedetto Bonazzi sono stati analizzati intorno al ‘900, sì da renderne poi possibile l’ascolto e l’esecuzione in concerto. Il relatore ne ha posto efficacemente in rilievo le specifiche caratteristiche mediante suggestive proiezioni ed anche con l’ausilio del canto, da lui personalmente eseguito. Il folto e qualificato pubblico ha sottolineato con applausi calorosi gli interventi dei due illustri relatori.
Al termine gli intervenuti, ai quali è stata offerta in omaggio una elegante brochure dedicata alla vita e all’opera del Bonazzi, si sono portati nel cortile del palazzo comunale, dove è stata scoperta una lapide a perenne ricordo dell’illustre concittadino, pastore ed umanista di fama europea, “faro di cultura e di spiritualità”. Gli stessi si sono vivamente congratulati con gli organizzatori per la riuscita della manifestazione, che si è poi conclusa con un ottimo buffet.
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