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Manifestazioni Franco Trifuoggi 17 novembre 2015 22:24 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Venerdì 13 novembre u.s., nella sala dei Medaglioni del Palazzo Vescovile si è tenuta la manifestazione della 13.a Edizione dei Premio “Felix Città di Nola”, organizzata dall’Associazione “Gli innamorati della Festa”. Sono stati premiati il dott.Arturo Soprano, Presidente della Corte di Appello di Torino, e il dottor Mariano Sirignano, Assegnista di Ricerca Università “Federico II”di Napoli, ingegnere chimico, componente di un gruppo di lavoro che studia i combustibili e il loro impatto ecosostenibili, gratificato di lusinghieri riconoscimenti anche internazionali.
Il Sindaco Avv.Geremia Biancardi, l’ Assessore ai Beni Culturali Arch. Cinzia Trinchese e il dottor Franco Nappi, cerimoniere dell’Associazione, hanno lumeggiato le benemerenze dei due premiati, che hanno ricevuto una campana di bronzo con le effigi di S.Paolino, S.Felice e Giordano Bruno. S.E. Soprano, dopo aver ringraziato il Sindaco, le altre Autorità civili e militari, gli organizzatori e i cittadini intervenuti, ha rivolto un saluto a chi scrive – trattenuto a casa da una fastidiosa influenza - già suo professore di italiano e latino al liceo “Carducci”, ringraziandolo per il messaggio augurale inviatogli.
Ha poi dedicato l’onore ricevuto in tale sede alla memoria dell’avv. Cesare Soprano, suo illustre padre, nato a Liveri ma cittadino benemerito di Nola, da lui sentito fortemente presente, del quale ha citato un nobile pensiero: “Siamo ricchi di storia. Siamo una Città di mercanti. Abbiamo l’orgoglio di distinguerci dal resto degradato della nostra Regione. Abbiamo la festa più bella dei mondo. Siamo la città di Bruno ma anche di San Paolino. Qua e là - nella sua parte antica – trovi vestigia da conservare, giardini da salvare, una monofora o un arco o un’edicola da porre in luce…E’ questo il nostro piccolo mondo antico…”: un ennesimo atto di amore verso la Città di adozione. Ha confessato la sua emozione per l’affetto che tanti cittadini con cui ha condiviso gli anni più belli della gioventù gli hanno voluto tributare nella sua terra dopo oltre 40 anni dal trasferimento in provincia di Varese, ove vive con la sua famiglia.
Si è dichiarato fiero e orgoglioso di essere nolano, ricordando altresì di aver dedicato tutta la vita, nella scia dell’insegnamento paterno, a un lavoro onesto e allo studio, al servizio della Legge e soprattutto della Costituzione della Repubblica, citando un pensiero di Lutero, per cui “il lavoro è gioia”. Un lavoro che intende continuare “con dedizione e con convinzione“ nella nuova carica, che comprende due regioni, Piemonte e Valle d’Aosta, e che è, per lui, campano e nolano, fonte di orgoglio: quello di “entrare a far parte di un ufficio che è un modello di organizzazione e di buon funzionamento”, sperando di contribuire al potenziamento della sua efficienza.
Si è reso, altresì, interprete delle preoccupazioni delle famiglie, della società e delle istituzioni “per il delicato momento che l’economia italiana e, di conseguenza, quella nolana, stanno ancora attraversando”, ed ha affermato, tuttavia, la necessità di ritrovare “lo slancio e la fiducia nelle nostre capacità, l’energia culturale e sociale che da sempre anima la gente” della nostra “splendida e fertile terra”: di “lavorare con metodo avendo come riferimento ineludibile l’interesse della collettività, sì da costituire un esempio per tutti e soprattutto per le giovani generazioni, per le quali è fondamentale poter dimostrare che il merito, quando c’è, riesce a farsi riconoscere e premiare”.
Ha sottolineato il proprio intento ed impegno di fare onore alla sua Città e di ricambiare, in tal modo, l’affetto dimostratogli. Si è poi soffermato sulla preoccupazione di una progressiva espansione nel suo Paese di una “zona grigia” della criminalità, tanto più insidiosa in quanto occulta, mimetizzata, che prospera mediante coperture, collusioni, complicità, affari e interessi del mondo politico e talora imprenditoriale; e ha sottolineato il dovere di non rinunciare alla lotta, denunciando, reagendo, e non lasciando solo chi cerca di sconfiggerla; in merito ha citato opportunamente l’insegnamento di Giovanni Falcone. Donde – ha aggiunto – alle giovani generazioni “va insegnato il culto, anzi il piacere della legalità che deve iniziare anche con le piccole cose”; e che implica “il rispetto delle regole della vita sociale, dei valori della democrazia , dell’esercizio dei diritti di cittadinanza”. Al riguardo ha citato un giudizio di Armando Spataro, Procuratore della Repubblica di Torino: “Abbiamo tutti bisogno di recuperare una coscienza collettiva, e questo si può fare solo se la stella polare del nostro cammino è il senso del dovere per chiunque e in qualunque campo operi”.
E Nola – ha poi detto – ha ancora molti figli desiderosi di Giustizia, che credono ancora nella Legge, e “sono in grado di levare un forte grido di protesta”; un grido che “da qualche tempo, si fa sempre più forte, anche grazie all’intervento di uomini meravigliosi”, come Don Ciotti. Il dottor Soprano ha concluso il suo dotto, forte e mirabile intervento nel segno della speranza, ricordando che per Pablo Neruda essa “ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio”. Chi scrive si congratula vivamente con i due premiati, formulando, per Mariano Sirignano, l’augurio di sempre maggiori affermazioni; e rinnovando ad Arturo Soprano, già suo alunno brillante per vivacità d’ingegno ed esemplare per correttezza ed assiduità di impegno, e che al prestigio della carica e alla profonda cultura accompagna, secondo l’insegnamento paterno, un costume di grande signorilità e umiltà, la stima, l’ammirazione e l’augurio affettuoso.
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