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Musica Ettore Vivo 25 settembre 2017 18:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Björk ritorna, ed ogni volta che lo fa è giustamente una notizia. L’elfo islandese, arriva negli stores con “The Gate”, accompagnato da un video ipnotico girato dal regista Andrew Thomas Huang.
E’ sempre difficile rimanere fedeli a se stessi dopo tanti anni di carriera, lo è ancora di più per un genio indiscusso che da solo ha dato il via ad un filone come quello della musica “post rock”, che oggi vede nei Sigur Ros(anch’essi islandesi) i loro massimi esponenti mondiali. Sono tuttavia anni, che prendo candidamente le distanze dalle produzioni di questa indiscutibile icona, che ad ogni nuovo lavoro non riesce mai a convincermi fino in fondo.
The Gate, non fa eccezione, ed esprimendo un parere del tutto personale, non aggiunge nulla a ciò che abbiamo ascoltato (a fatica) in “Vulnicura”, album del 2015 da cui questo singolo deriva come sonorità e ambientazioni in maniera evidente. Si ha l’impressione, che nel disperato bisogno di essere “alternative” si perda di vista il concetto di base del “song writing”, risultando paradossalmente scontati.
Il video, molto bello e ben realizzato, salva solo in parte dalla noia che inevitabilmente assale durante l’ascolto degli oltre 6 minuti di “The Gate”; l’immagine eterea che la cantautrice porta con sé, comincia ad assumere sfaccettature grottesche e caricaturali, che ne fiaccano in modo sensibile il fascino della cinquantenne dagli occhi di ghiaccio. Per carità, “The Gate”, non è da bocciare toto corde, ma fa parte in qualche modo di una “deriva” artistica che oggi porta molto lontano Björk da ciò che era 10 anni fa, lontano quindi da tutta la “fan base” che l’ha resa la star internazionale che è oggi.
Se siete interessati, potete guardare il video The Gate
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