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Ambiente Sanità Maria Capasso 18 luglio 2021 23:04 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - “Cisterna interrata in via Rapillo, nei terreni dove brucano le pecore. Sono le stesse pecore il cui latte viene impiegato per produrre il formaggio”. Lo denunciano i contadini.
Dicono che chi di dovere sa e che è stato effettuato anche un report, ma che non si prendono provvedimenti. Diciamo ci sarebbe una cisterna interrata…il condizionale appare d’obbligo. Come chi di dovere sa? Sanno, sanno. Mi devo fidare in parola? Sì. Quanti dubbi che mi assalgono. Sanno e non intervengono? Non emanano un’ordinanza di divieto di pascolo?No, non può essere che sanno.
Non scavano per portare alla luce la cisterna e vedere cosa diavolo contiene o conteneva? Potrebbe non contenere niente, come potrebbe contenere chissà che cosa…Fate qualcosa! Fatelo per favore…scavate…Fateci sapere se questa Cisterna esiste realmente…la voce gira di bocca in bocca ed esce anche dalle labbra di persone autorevoli, impegnate a difesa dell’ambiente.
Ci chiedono di restare anonimi…hanno paura, e di cosa? Questa è la nostra terra! E’ l’unica terra che possediamo e abbiamo il dovere di tutelarla. Ci vivono i nostri affetti, le persone che amiamo: non possiamo permettere che la catena alimentare venga compromessa. L’Atlante di mortalità regionale del 2020 dice che qui si muore più che in altre zone della regione Campania.
Il tasso di mortalità è più elevato. Questo è il territorio compromesso dall’incendio di fitofarmaci e chimici per l’agricoltura “Agrimonda”. E’ la zona dove le ceneri combuste altamente cancerogene e il percolato si sono infiltrati nei terreni. E’ la stessa zona della Cisterna interrata di masseria Verduzio, zona mai bonificata.
E’ la zona dove il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, individuò ben 33 siti inquinati.
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