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Ambiente Salvatore De Riggi 30 gennaio 2020 22:41 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO- MARIGLIANELLA - Gennaio 2019: terminata la fase di rimozione del cumulo, la ditta esecutrice dei lavori preleva campioni di top soil, di suolo e di acque di falda, per effetturare il monitoraggio ambientale, così come previsto dal progetto; le analisi vengono svolte in contraddittorio anche dall’ARPAC.
Maggio 2019: i risultati delle analisi sono finalmente pubblicati da ARPAC e sono preoccupanti. Le matrici suolo e sottosuolo mostrano un superamento delle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione, ai sensi del D.Lgs 152/06) per idrocarburi pesanti, rame, diossine, furani, DDT; le acque sotterranee mostrano invece superamenti delle CSC, tra gli altri, per mercurio, benzene, tricloropropano; per entrambe le matrici,, ARPAC trova una diffusa contaminazione da fitofarmaci, non normati dal D.Lgs 152/06 ma ricercati comunque perchè presenti nel cumulo di Agrimonda. In questa fase non sappiamo però cosa si respira intorno al sito perchè mancano misurazioni delle emissioni gassose, testimoniate dai forti odori “chimici” che anche ARPAC definisce come “verosimilmente dovute agli stessi fitofarmaci”. Questi odori pungenti sono percepiti anche in altre parti di Marigliano e Mariglianella, come testimoniano le segnalazioni dei cittadini.
Agrimonda diventa anche per la legge italiana un “sito potenzialmente inquinato”. Bisogna dunque metter in moto le operazioni di MISE (Messa In Sicurezza di Emergenza) per evitare ulteriori dispersioni di inquinanti nelle matrici ambientali e parallelamente predisporre il Piano di Caratterizzazione, per definire un modello del sito, redigere un’analisi di rischio e infine predisporre un piano di bonifica dell’area.
I Sindaci dei comuni di di Marigliano e Mariglianella emettono ordinanza di interdizione dell’uso dei pozzi, con divieto assoluto di emungimento, nelle aree limitrofe al sito: il divieto è tuttora vigente.
Viene anche predisposto, su richiesta dei Sindaci e dei cittadini, un "gruppo di lavoro interistituzionale istituito dalla ASL Napoli 3 Sud e finalizzato al monitoraggio dello stato di salute della popolazione residente nell’area limitrofa all’ex deposito di fitofarmaci Agrimonda". Il gruppo, di cui fanno parte anche alcuni cittadini, si è riunito poche volte, e non si hanno notizie di azioni intraprese.
Luglio 2019: viene effettuata l’attività di MISE, che consiste nel coprire l’area del sito con un telo impermeabile, ancorato ai muretti laterali, che appare subito essere efficace contro l’infiltrazione dell’acqua piovana, ma poco o nulla contro le emissioni gassose e “odorigene” che continuano ad appestare l’area. Le autorità rassicurano che si tratta di una un’azione di emergenza e transitoria, in attesa che il processo di caratterizzazione vada avanti. Le prime piogge mostrano subito che non è stato previsto alcun drenaggio delle acque meteoriche che quindi ristagnano, formando a pochi metri dalle abitazioni un vero e proprio acquitrino, ricettacolo di insetti e animali morti.
Novembre 2019: la Conferenza dei Servizi approva finalmente il Piano di Caratterizzazione, che dovrà essere finanziato e appaltato dalla regione.
Gennaio 2020 (quasi febbraio): non si hanno notizie sull’iter del Piano di Caratterizzazione, la MISE (il telo) è staccato dai muretti in più punti e quindi verosimilmente non assolve neanche più alla funzione di impermeabilizzazione; i miasmi continuano ad appestare l’aria; l’acquitrino è sempre presente, così come le caracasse di animali morti.
Al di là delle parole restano i fatti, che abbiamo esposto, e il tempo trascorso (nove mesi, oltre i precedenti 24 anni...) senza che nessuno, enti o cittadini, abbia certezza sull’effettiva diffusione dell’inquinamento, visto che da un anno non viene svolta alcuna attività di monitoraggio sul sito e sulle aree circostanti. Ancora una volta si sottovaluta l’impatto che il sito Agrimonda può avere sulla salute dei luoghi e dei cittadini di Mariglianella e Marigliano, nonostante i dati ARPAC suggeriscano di fare presto e bene.
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