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Ambiente 18 giugno 2013 23:05 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
“Una ricerca dell’Angir rivela dati sconcertanti “
NAPOLI - Dati sconcertanti quelli emersi da un’indagine commissionata dal comune di Napoli all’Angir (un gruppo di 14 giovani ricercatori), per la quale a Bagnoli si muore per mesotelioma pleurico generato dall’esposizione al famigerato amianto e sarebbero in aumento le morti per tumore al fegato. Due dei dati molto significativi, venuti fuori da uno studio che ha riguardato principalmente i quartieri della metropoli campana tra cui, Posillipo, Piscinola, Vomero, Arenella e Chiaia. Dai risultati viene fuori come gli isotopi tumorali più frequenti nella popolazione maschile colpiscono principalmente: polmone (32.4%), colon-retto (9.9%), fegato (8.3%), prostata (6.9%), vescica (6.6%).
Nella popolazione femminile invece i più frequenti sono: mammella (16.1%), polmone (13.3), colon-retto (12.1%), fegato (7.1%), pancreas (5.5%).
I dati sono relativi al quinquennio 2004-2009, gli ultimi disponibili, e a quanto pare non lasciano penetrare stralci di ottimismo, su una situazione che potrebbe aggravarsi negli anni. Una recente ricerca, venuta fuori in concomitanza alla sentenza d’appello del “processo Eternit”, ha infatti dimostrato che il picco delle morti provocate dall’esposizione alle fibre di amianto, non è stato ancora raggiunto, ma arriverà in un lasso di tempo che va dai 10 ai 15 anni. Va ritenuto infine che queste sono solo alcune di quelle indagini che ogni giorno ci mettono davanti alla necessità di istituire dei registri tumorali, che avrebbero una notevole importanza in quei territori quotidianamente martoriati.
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