09/05/2024
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Cronaca Giovanna Ambrosino 28 febbraio 2024 19:49 Circa 7 minuti per leggerlo stampa
Forse la forma più grande d’amore è la sensibilità, quella sensibilità che ti fa pensare “devo fare qualcosa”, quella sensibilità che ti fa dire “dobbiamo iniziare a costruire un posto migliore nel mondo per i nostri figli”. Questo è quello che fa Annalisa Vetrano, una giovane mamma di Roccarainola, presidente di Autismo in Movimento Campania. Annalisa è la mamma di Francesco, un bambino di nove anni autistico che si ritrova in un mondo in cui, se sei normodotato, a prescindere dai tuoi pregi e i tuoi difetti, sei etichettabile perfetto ma, qualora tu avessi una disabilità, allora sei etichettabile imperfetto, incapace. La realtà dei fatti è contraria, in verità. La nostra Annalisa si è raccontata, spiegando cosa fa tutti i giorni, insieme a tutte le mamme di Autismo in Movimento Campania per permettere ai ragazzi dell’associazione un futuro migliore, come la creazione di una cooperativa.
“L'associazione- spiega Annalisa- nasce in Sicilia da Antonio Riggio, il papà di un ragazzo autistico che si chiama Gaetano che, durante una delle tante passeggiate, decide di creare una pagina Facebook intitolata proprio “Autismo in Movimento”. Incuriosita da questa pagina, decido di seguirla e, dopo aver visto svariate dirette Facebook, lo contatto per raccontargli la storia di mio figlio e, quindi, di farci forza a vicenda. In quel periodo feci la richiesta per l’assegno di cura. L’assegno di cura, in Campania, si divide in disabilità grave e disabilità gravissima, per quanto concerne la disabilità grave vengono percepiti circa 600€, mentre, per la disabilità gravissima vengono percepiti circa 1200€. Il mio primo traguardo importante per mio figlio, dopo essermi rivolta ai legali, è stato proprio questo: essere la prima nel mio Comune (Roccarainola) ad ottenere l’assegno di cura per 12 mesi. Francesco, in quegli anni, frequentava il CFR, un Istituto Riabilitativo a Nola, proprio stando a contatto con le altre mamme, guardando gli altri bimbi, decisi di diventare la rappresentante di Autismo in Movimento per quanto riguarda la regione Campania. All’inizio ne facevano pare solo i bambini autistici con le loro famiglie, poi, col tempo, abbiamo aperto le porte di quest’associazione a tutte le disabilità. In tutto il territorio del napoletano, compreso l’agro Nolano, contiamo circa 80 famiglie mentre, a Roccarainola ci sono 44 famiglie con almeno 1 figlio disabile totali e, di queste 44 famiglie, solo 30 sono iscritte all’associazione Autismo in Movimento. La nostra associazione vuole essere un punto di riferimento, un supporto, disponendo alle famiglie anche supporti concreti come quello psicologico e legale con l’aiuto di professionisti nel settore.”
Alla domanda “Quali attività svolgete?” Annalisa ci risponde così: “Abbiamo iniziato con dei laboratori come quello di cucina, di danza, di arte, abbiamo fatto escursioni nella Foresta Demaniale qui a Roccarainola, siamo stati al Bosco delle Favole a Cassino, al Balloon Museum, all’acquario di Napoli e, adesso, è prevista una gita proprio per la Giornata Mondiale dell’Autismo, il 2 aprile. Andremo allo Zoo di Benevento. Per me loro son tutti dei figli e tutti loro cercano di essere inclusi nella società tutti i giorni, questo è il mio obbiettivo: non voglio che i miei bambini si sentano emarginati.”
Tra le tante attività da loro svolte, i bambini sono stati premiati, per un concorso di disegno organizzato proprio da Autismo in Movimento per l’evento dell’anno Rocca in Love e a vincere i primi tre premi sono stati i piccoli (in ordine di classifica): Cinzia Ciriello, Francesco Pio Zito e Valeria Cavezza che hanno vinto rispettivamente un PC portatile, le cuffie wireless ed un buono spesa dal valore di 50€ da spendere presso il negozio Offside Sport di Cicciano.
I sogni di una mamma per il futuro del suo bambino sono molteplici, perché un genitore penserà sempre a “cosa farà il mio bambino quando non ci sarà più?” e dopo quest’interrogativo si inizia a lottare, a lavorare, a fare dei sacrifici per permettere un futuro dignitoso al proprio figlio. Annalisa è una donna molto determinata, sa ciò che vuole per il suo Francesco e ce lo racconta: “Ho un obbiettivo, un sogno, quello di aprire una Cooperativa a Roccarainola che accolga tutti i ragazzi affetti da una disabilità. Sono una persona molto determinata e non mollo mai. Francesco è figlio unico e la mia paura da madre è proprio questa: con chi starà Francesco quando non ci sarò? Chi si prenderà cura del mio bambino? Che fine farà? Voglio dare un futuro a Francesco e a tante famiglie che si pongono le mie stesse domande perché la Cooperativa è quel luogo sicuro dove sentirsi in famiglia. D’altronde la nostra associazione è una famiglia, una vera e propria famiglia. Siamo una squadra forte che ogni giorno riesce a fare qualcosa tenendosi per mano.”
Ma il successo di ogni mamma è vedere i progressi, i successi del suo bambino. Annalisa ci ha confidato i progressi del suo piccolo: “Francesco ad oggi riesce ad interagire con gli altri, è un amore. Ogni giorno lavoriamo e lavora sodo grazie anche all’aiuto dei professionisti, un lavoro costante, fatto giorno per giorno, che sta portando tanti benefici al mio bambino. È diventato autonomo, in alcune cose ha ancora bisogno di assistenza ma, nonostante ciò, ha acquisito autonomia. È molto affettuoso, anzi, cerca proprio abbracci e carezze, cerca un contatto diretto. Grazie alla terapia, soprattutto quella individuale, vedo i progressi di Francesco. Pensa che siamo stati allo Stadio Maradona per la partita del Napoli e lì l’ho visto felice, gioioso, si guardava intorno, guardava i tifosi, era tranquillo mentre io mi preoccupavo, mi chiedevo “e se gli dovesse venire un attacco?”, poi nel vederlo così mi tranquillizzai anche perché lui è come una spugna, se io sono ansiosa anche lui lo diventa, al contempo, se sto bene anche lui sta bene.”
C’è da dire che viviamo in mondo dove pregiudizi, giudizi e discriminazioni sono all’ordine del giorno. Persone che dietro ad uno schermo, su un social, annientano, demoliscono e screditano tutti, persone che grazie ad internet si sentono capaci di poter sostituire un medico o un insegnante. Tutti bravi “tuttologi del web” come li definirebbe Francesco Gabbani nella sua “Occidentali’s Karma”. Persone capaci di dire ancora oggi, nel 2024, “Tu sei disabile, non vali” e, magari le stesse persone, viste da vicino si prodigano per il Politically Correct, quelle persone che, apparentemente, difendono il giusto che per loro, in realtà, è ingiusto. Annalisa lotta ogni giorno contro questa ignoranza di genere, lo fa di persona e lo fa tramite le sue personali pagine social, non per esibizionismo come qualcuno crede ma per creare col tempo una società inclusiva dove suo figlio, crescendo, potrà interfacciarsi. Lo fa anche per demolire qualsiasi tipo di disinformazione sulla disabilità parlandone in modo semplice e lineare affinché tutti possano capire ciò che è davvero a favore del giusto in un mondo fatto di apparenze e pregiudizi. Purtroppo, come ha detto Annalisa, “non fa paura la disabilità ma la società”.
Annalisa alla domanda “Cosa vorresti dire a chi leggerà quest’intervista?” ci emoziona con queste parole: “Quando incontriamo una persona disabile dobbiamo imparare ad immedesimarci in quelle persone e in quella determinata situazione. Stare a contatto con i miei bambini, con il mio Francesco, mi ha aiutato tantissimo, grazie a loro ho capito il vero significato e il vero valore della vita. Loro sono una risorsa per la nostra società e meritano di sentirsi tali per questo lotto tutti i giorni a favore dell’inclusione. Ci sono ancora tante lacune, a livello scolastico e a livello territoriale per quanto riguarda la disabilità e l’autismo, c’è bisogno di seguire corsi di formazione, di rendere competente il settore scolastico e quello istituzionale. Abbiamo bisogno di una svolta positiva, c’è ancora tanto lavoro da fare”.
Quella di Annalisa, del suo piccolo Francesco, di Autismo in Movimento, sono delle storie che insegnano ma al contempo ti segnano, questa può sembrare una frase fatta ma, in realtà, è la pura verità. Queste sono le storie di vita che donano esistenza.
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