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Cronaca Francesco Aliperti Bigliardo 08 luglio 2018 23:38 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Sono un ignorante ed ho visto una nuvola di fumo nero venire fuori da un posto con reti colorate. Lo stesso posto che uomini importanti avevano presentato come tempio delle buone pratiche oltre che dei sani propositi.
Oggi quelle stesse persone vorrebbero rassicurarmi che è tutto a posto. Che quel fumo non era poi così nero. Che i miei occhi si erano ingannati. Che altri esperti accreditati nelle cattedrali dove gli ignoranti come me non hanno accesso, avevano certificato che non c’era pericolo alcuno. Che i sensi non sono affidabili, tendono ad esagerare e finiscono con l’alterare le percezioni e trasmettere false e pericolose sensazioni.
Che i sensi e l’ignoranza fanno più danni del fumo nero. Ma io sono un ignorante e insisto. Quello era fumo nero. Nero come la pece che ottura, sigilla ed appiattisce i polmoni, rendendo affannoso il respiro. Quello era fumo nero e le lacrime che mi rigavano il volto erano rigetto, rifiuto, rabbia che saliva dalla gola. Orrore generato dalla nuvola di fumo nero che si spargeva tutto intorno.
I numeri dicono che non è così. Ma io non so leggere. Non mi interessano le interpolazioni, le tabelle e le mille altre sofisticazioni che dovrebbero addomesticarmi ai vostri ragionamenti. Sono nella foresta io e li voglio rimanere. Che mi sento al sicuro a contatto con la natura e le insidie che i miei sensi mi hanno insegnato a comprendere e controllare.
Teneteli per voi quei numeri. Che io non ho bisogno di contare, addizionare, sottrarre dividere e moltiplicare quello che la vita mi ha donato.
Piuttosto mi preme preservare, conservare, dare spazio e possibilità alla vita di rigenerare se stessa. Di fare tutto ciò libera da condizionamenti e limiti di tollerabilità dei fenomeni innescati dalle mani degli uomini istruiti. Gli stessi che usano le loro conoscenze per giustificare agli altri, ma io dico, ancor prima a se stessi, l’irrefrenabile bisogno di contaminare il naturale evolvere dei processi, a diretto vantaggio dei numeri che tengono custoditi nelle loro incomprensibili casseforti.
Sono ignorante e tale voglio restare. Mi si deve rispetto per questo. Che sono tanti gli ignoranti come me che sono stati presi in giro. Che sono stati sedotti, comprati, ammaestrati ai ragionamenti che tengono in soggezione gli istinti che vorrebbero proteggerci dalla loro colpevole ed imbarazzante mala fede.
Sono tanti quelli come me. Tanti che non sono disposti più a passare per cretini. Noi siamo il popolo degli ignoranti e quello era fumo nero. I nostri sensi dicono che quel fumo nero fa più male della nostra ignoranza.
Non ci dovete convincere. L’ignoranza ed i nostri sensi dicono che è tempo di ribellarsi. Se non siete definitivamente perduti nei vostri ragionamenti da scienziati, forse è tempo che cominciate a preoccuparvi.
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