Cronaca Giovanna Ambrosino 13 gennaio 2023 12:38 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA -Scoppia una lite familiare, vengono incendiate due vetture dopo una “supponta” negata a un 22enne che viene denunciato dai carabinieri. E' accaduto a Mariglianella in via Cortagna e solo per un mero errore di comunicazione istituzionale è stata indicata come teatro dell'evento la città di Brusciano.
Il termine “supponta” non ha origini napoletane bensì antiche, infatti, deriva dal latino “sub-punctare” e indicava, per i latini, sostegno. Nel dialetto napoletano, invece, quel sostegno assume un’accezione più familiare, in poche parole, sostenere, tramandare un nome per mantenere viva la memoria dei genitori, in particolar modo quella dei nonni del nascituro.
La pensava così il 22enne tradizionalista di Mariglianella che ha minacciato la moglie e la suocera affinché accettassero per il figlio il nome del nonno paterno. Le due donne, invece, avevano scelto un nome più moderno. Il ragazzo avrebbe detto alla suocera che se non avesse accettato il nome del padre le avrebbe incendiato il furgone.
La minaccia deve aver ottenuto scarsi risultati perché dopo qualche ora il veicolo della donna è finito in cenere, distrutto in un incendio. A subirne le conseguenze è stata anche la vettura di una donna estranea alla famiglia che aveva parcheggiato l’auto a pochi passi.
I carabinieri della stazione di Brusciano hanno avviato immediatamente le indagini. Dopo aver svelato e documentato il retroscena è stato facile identificare e denunciare il padre insoddisfatto che dovrà rispondere di danneggiamento seguito da incendio.
Giovanna Ambrosino
Foto di archivio
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