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Cronaca Sanità Maria Capasso 01 settembre 2022 23:34 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Marigliano perde tutte le tradizioni. Covid ? Macché...in altre città la carica di migliaia di persone esulta e festeggia alla grande senza mascherina con la benedizione di chiesa e istituzioni
Addio alla festa popolare di Settembre. Dopo 500 anni non c’è più. I cittadini lanciano un appello:" Aiutateci a ripristinare le nostre tradizioni. Ci hanno scippato l' identità. Abbiamo diritto alle tradizioni".
In principio fu soppressa la festa rionale di San Biagio, il 3 febbraio, con la benedizione della gola e dei caratteristici panelli di pane. Il Covid? Neppure per sogno. Rigidi protocolli di sicurezza erano già stati predisposti ma alla fine arrivò la porta della chiesa sprangata tra l’incredulità della gente.
Poi è toccato alla processione dei Misteri del Venerdì Santo con l’incontro della Desolata e del Figlio Morto. Via il suggestivo rito che richiamava migliaia di persone. Via gli struggenti canti. Fu cancellata persino la processione dei bambini con l’ostensione degli strumenti e delle parole della Passione di Cristo.
Poi è toccato alla festa del Corpus Domini. Via gli artistici altari, via gli straordinari apparati effimeri con scenografie dipinte, stoffe, cartapesta e giochi d’acqua creati da volontari e da valenti artigiani in un suggestivo centro storico chiuso al traffico e illuminato dalle fiammelle delle fiaccole. La grande festa del Corpus Domini di Marigliano, famosa in tutto il circondario, fu ridotta a un’infelice camminata tra il caos delle auto di Corso Vittorio Emanuele. Povero Corpus Domini!
Poi è stata la volta della festa patronale di San Rocco con la secolare processione del 16 agosto, in ricordo della liberazione della peste di Marigliano del 1656 e la caratteristica mellonata in piazza Annunziata. Via. Via. Devozione vecchia. Roba superata. Ancora con il ricordo della peste? Ancora con la memoria del lazzaretto costruito fuori le porte della città in via “Dietro le Mura” dove san Rocco fece il miracolo? Ancora con i gustosi melloni cantalupo o “rosso fuoco” da consumare in piazza in onore del santo? Per carità! E così da allora il giorno di San Rocco a Marigliano trascorre, per chi non va in vacanza, tra l’apatia e la desolazione!
Alla fine arrivò pure il colpo di grazia. Fu smantellata anche la festa dell’identità civica, per eccellenza. La festa laica della città, quella che da 500 anni dava un’impronta alla nostra civiltà. Santi laici, per una festa laica, organizzata da istituzione laiche, in una città laica. Era rimasto solo l’appuntamento della prima domenica di settembre in onore dei Patroni di Marigliano: Sebastiano, Rocco e Vito. Anche quello fu cancellato. Via i comitati, via il triduo, via l’intronizzazione delle statue (che guarda caso sono civiche in una cappella civica), via le serate canore, via la riffa, via le luminarie, via le bancarelle, via i balli, via l’animazione nel centro storico, via le mostre e le iniziative culturali, via il tiro a segno, via il venditore di fichi d’India, via le bande, via le nocelle e le mandorle tostate, via quell’aria di allegria e entusiasmo, via quell’occasione di divertimento o del semplice stare insieme.
Quell’ importantissimo patrimonio, dove la memoria si sedimentava nella tradizione, purtroppo, non esiste più. La più grave ferita che potesse essere inferta a tutti i mariglianesi. Quel momento speciale in cui ci si poteva fermare ed esplorare aspetti della vita, diversi da quelli della routine quotidiana, fu eliminato, soppresso. Alé, via il vecchio. Avanti col nuovo. Ma dove sta il nuovo? Qual è questo nuovo che anziché rafforzarci come comunità ci rende ancora più fragili e individualisti? Cosa sopravvive al deserto?
Alla fine, tutte le bellissime esperienze tipiche della nostra terra sono state liquidate. Le tradizioni religiose, popolari, civiche che appartenevano all’identità di Marigliano sono state abolite. Con troppa facilità abbiamo tagliato le radici che ci tenevano genuinamente in contatto con il sacro e con le generazioni passate. E adesso Marigliano si è perduta nell’oblio. Tutto è silenzio, vuoto, assenza, inerzia.
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