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Cronaca Caterina Stellato 13 maggio 2009 00:49 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Lo ammetto senza falsi pudori e con un pizzico di rammarico: non so ancora per chi voterò.
Faccio parte di quella fascia, purtroppo ben nutrita, di giovani che si allontanano dalla politica per scarsa conoscenza o sfiducia ma che, fortunatamente, decidono comunque di vederci chiaro prima di recarsi alle urne.
Non sono una persona che si fa abbindolare dai presunti favoritismi, dalle facile promesse o peggio dalle conoscenze familiari o generazionali: non mi interessa se uno è il figlio, fratello, padre di; mi preme sapere quello che vuole fare e in che modo pensa di ottenerlo.
Troppo spesso la mia generazione (non tutta sia chiaro, che nessuno si senta offeso!) si trincera dietro un “vabbè tanto uno vale l’altro” che oltre ad esser deleterio è avvilente e soprattutto controproducente e così si finisce per indicare un nome a caso perdendo di vista l’importanza fondamentale del voto.
L’invito quindi è di pensarci prima, invece che lamentarsi poi, cercando di cogliere in uno dei designati la riposta alle nostre richieste. Per questo motivo, qualora fosse possibile, chiederei ai signori candidati di spiegarmi perché dovrei assegnare loro la mia preferenza; in pratica dovete…convincermi.
Naturalmente non si tratta di un favore personale ma, rivolgendovi a me che rientro perfettamente nella figura di un elettore medio (per età, cultura ed estrazione sociale), vi avvicinereste a quanti come me sono ancora indecisi e vogliono, anzi pretendono, un rapporto quanto più diretto possibile tra cittadino e governante.
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