09/06/2023
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Cronaca Franco Trifuoggi 30 settembre 2017 22:48 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
POMIGLIANO D'ARCO - Un nostro illustre conterraneo, il Preside Gennaro Sodano, non è più. Con lui scompare un uomo di grande spessore culturale, di specchiata onestà intellettuale e morale, un amico leale e generoso.
Già ordinario di lettere italiane e latine nel prestigioso liceo classico “Sannazaro” di Napoli, aveva poi vinto il concorso a posti di Preside nei licei risultando tra i primi in graduatoria nazionale. Avrebbe, quindi potuto aspirare ad una sede vicina al suo domicilio partenopeo (Pozzuoli, Portici, Torre del Greco, se non proprio Napoli) ma per uno strano gioco del destino preferì cambiare cielo trasferendosi a Rimini, dove fu Preside, apprezzato e amato, dell’Istituto magistrale statale.
Ci eravamo sentiti, come di consueto, a Pasqua per gli auguri, ed era assai preoccupato per la salute della moglie; nulla, invece, faceva presagire la sua imminente fine. Donde la mia incredulità quando, il 10 settembre, ho letto sul “Mattino” il suo necrologio; ho dovuto, però, presto convincermi che non si trattava di omonimia, alla luce dei dati riportati (nativo di Pomigliano, residente a Rimini) e dell’identità dell’autore dell’annuncio, l’illustre dott. Luigi Giampaolino, suo carissimo amico; ho poi appreso, in un colloquio telefonico con il fratello Biagio, che Gennaro aveva subito, in maggio, il grande dolore della perdita della diletta consorte: un trauma che probabilmente avrà contribuito ad affrettare la sua imprevista dipartita.
Nel libro della memoria ho allora rivissuti, nitidi, i momenti salienti del nostro sodalizio: dall’esperienza remota di un locale torneo di calcio in cui egli, giovanissimo, deliziava gli spettatori con l’eleganza del suo dribbling e la precisione del suo tiro a rete (una consuetudine con lo sport perpetuata mediante la passione per il ciclismo); alla comune vocazione e scelta didattica; al pomeriggio del 29 ottobre 1980 quando uscimmo insieme, a Roma, dalla sede degli esami all’EUR, dopo aver sostenuto la prova scritta del concorso a Preside; alle visite di cui mi gratificava quando interrompeva, per pochi giorni, il “volontario esilio” riminese per riabbracciare, nella sua Pomigliano, la madre e i fratelli; ai nostri colloqui di etica, politica e soprattutto di letteratura, durante i quali emergevano il suo acume critico e il suo fine senso estetico, corroborati da una salda formazione umanistica.
Gennaro (o Gigino, come noi suoi amici lo chiamavamo) è stato un modello di docente preparato e didatticamente impeccabile, e poi di Preside, saggio,comprensivo e generoso: tale egli è apparso nelle testimonianze degli amici e degli allievi, tra le quali particolarmente significativa quella di un’infermiera che lo ha assistito nei giorni del ricovero ospedaliero, già alunna dell’Istituto magistrale riminese, che ne ha esaltato le doti di mente e di cuore. Esemplare per cultura, vivacità d’ingegno ed umanità, illuminate da un culto della famiglia e dell’amicizia sempre più raro nella nostra società imbarbarita, Gennaro lascia, perciò, in quanti lo hanno conosciuto, una larga e profonda eredità di affetti.
Familiari ed amici lo ricorderanno, mercoledì 18 ottobre alle ore 19:00 nella Chiesa di S. Felice a Pomigliano.
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