09/12/2023
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Lettere al direttore Redazione 02 gennaio 2023 23:00 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Ho la fortuna di avere un negozio in piazza (a marzo saranno 30anni) e quindi ho assistito nei giorni della vigilia di Natale e di Capodanno a scene di follia collettiva il cui apice è stato il tentativo di aggressione ai vigili di cui sono stato testimone diretto, anche se a venti metri di distanza. Il disordine e l'intolleranza alle regole e ai codici della strada e della civile convivenza sono stati la normalità di questi giorni.
Una riflessione si impone, soprattutto se si guarda a queste cose non come fatti spontanei o improvvisi ma come frutto e punto di arrivo di un cammino "politico" e organizzativo della comunità. E occorre fare riflessioni profonde per fare almeno un tentativo per capire e interpretare questi fenomeni di assoluta anarchia comportamentale.
Venendo ai fatti delle vigilie, trovo davvero strano che si autorizzi musica ad alto volume e sfrenate discoteche in piazza e in altri luoghi pubblici. Ci sono stati ad occhio e croce almeno dieci punti di simili bagordi in città ma la voglia di divertirsi e fare festa non deve mai ledere la quiete e la normalità di chi vive problemi differenti, di chi ha un malato in casa, di chi deve lavorare, di chi deve uscire o rincasare con un'auto. Nelle ore di movida c'erano auto parcheggiate ovunque, in aree vietate come gli attraversamenti pedonali, i passi carrabili delle civili abitazioni, i marciapiedi e le aree pedonali della piazza, nel viale di accesso al municipio.
Il controllo del territorio è indispensabile e va fatto perennemente con puntualità e costanza; l’inflessibilità è il primo essenziale step perché tutti accettino le regole e deve essere un motore educativo per il senso civico e l'educazione personale. Al passaggio delle pattuglie di vigili c'era un po' di riassetto e riordino, ma appena dopo era tutto come prima e c'erano altre decine di auto pronte a rioccupare gli spazi liberati. E' possibile che ci voglia un vigile o un pubblico ufficiale dietro ad ogni cittadino che si sente autorizzato a far di testa propria? Qualsiasi manifestazione non deve mai interferire con i servizi essenziali di una città come un intervento dei vigili del fuoco, del 118 o di polizia, vigili urbani e carabinieri. Il tutto va pianificato alla perfezione.
So di un episodio di anni fa a Brusciano, durante la festa dei gigli. Per la calca fu impedito ad un'ambulanza di arrivare a dar soccorso a un infartuato che purtroppo perse la vita. Non è tollerabile, ci vuole rispetto soprattutto per i residenti che non possono certo essere obbligati a lasciare le proprie case. Io stesso per parlare con qualche cliente ho dovuto chiudermi dentro per difendermi dalla musica assordante sparata a centinaia di decibel.
Le aree di festa autorizzate devono essere circoscritte, raggiungibili solo a piedi e pattugliate per tutto il tempo, così come è successo qualche giorno fa per il concerto di Eddy Napoli. Perché non sono state organizzate allo stesso modo le serate del 24 e del 31 dicembre? C’è poco personale? La mia opinione la trovate nelle successive riflessioni.
Ora qualche pensiero di carattere più generale. Il primo pensiero riguarda l'assetto architettonico della piazza del municipio e del tratto di corso Umberto interessato. È stato un errore avere uniformato i livelli della piazza eliminando i marciapiedi, e non lo dico alla luce degli ultimi avvenimenti visto che sono anni che mi vedo sfrecciare biciclette e motorini sul marciapiede davanti al mio negozio. La piazza è diventata una piattaforma unica senza ostacoli dove auto, moto, biciclette arrivano ovunque a danno dei pedoni e della vivibilità generale.
Altra riflessione che viene da lontano riguarda i parcheggi e l'odiosa creazione degli stalli a strisce blu a pagamento, con l'affidamento del controllo e della riscossione a società private. E' un fatto generale che oramai si vede in tutte le città e fa pensare a una regia ben studiata per far soldi e stressare i cittadini con l'ansia per il tempo di parcheggio che scade, l'ansia di non avere con sé monetine, l'ansia di dover andare a trovare le colonnine anche per pochi minuti di sosta. La soluzione poteva essere il disco orario. Scaduto il tempo di sosta l'auto va spostata, non c'è danaro che tenga. Bisogna assicurare la mobilità visto che ci sono persone che si sentono autorizzate a parcheggiare l'auto al centro per giornate intere. Non voglio dilungarmi o urtare suscettibilità ma ci sarebbero decine di esempi da fare, e la soluzione non è litigare coi vigili o con gli addetti della società dei parcheggi, o peggio ancora parcheggiare ovunque col classico “nu’ mumento…” ma risolvere il problema con intelligenza e convenienza per tutti.
A ridosso del centro città ci sono aree molto grandi (ex FS, ex Circum, area mercato) che possono essere, queste si, affidate alle società esterne e farle gestire in sicurezza ventiquattr'ore su ventiquattro, giorno e notte, pensando pure ai tanti residenti in centro che non hanno posto auto e parcheggiano perennemente in strada nei posti più impensabili o fittano garage privati.
Secondo dati INPS (fonte You Trend) a Marigliano ci sono più di 800 percettori di reddito di cittadinanza. Questa misura è stata vilipesa, boicottata, derisa e osteggiata ma, dico io, perché non sono mai stati attivati i cosiddetti PUC (Progetti di Utilità Collettiva, da non confondere con i piani urbanistici) così come prescritto dalla legge e così come ha fatto, ad esempio, il sindaco Della Ragione a Bacoli? Nel testo di legge è scritto:
"I beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono tenuti a dare - nell'ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l'inclusione sociale – la disponibilità di almeno 8 ore settimanali per Progetti Utili alla Collettività (PUC) nel Comune di residenza (DL. 4 del 28 gennaio 2019 – Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni). I progetti possono svolgersi in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni".
Dunque l'ordine pubblico, il controllo del territorio e i servizi di protezione civile non mi pare siano previsti. Mi chiedo perché non si possa fare affidamento, sotto ovviamente la direzione di personale competente e previa formazione, per questi servizi di disciplina di eventi e manifestazioni su questa forza lavoro che lo stato già provvede a sostenere. Potrebbe essere anche per i percettori, specie i più giovani e i più abili al lavoro, un'occasione di formazione e di accesso nel mondo del lavoro. Ci sono problemi di coperture assicurative per i lavoratori? Non mi sembra un grande problema... Una volta il servizio militare obbligatorio forniva in caso di manifestazioni o calamità migliaia di giovani pronti a intervenire, ce li ricordiamo nel terremoto dell'80. Oggi non è più cosi, e allora? che si fa, una gara d'appalto ogni volta che circostanze straordinarie lo richiedono? Forse bastava un po' di buona volontà e un po' meno saccenteria e più volontà collaborativa, meno ironia e più fatti concreti da parte di forze politiche che per quarant'anni hanno dormito approfittando delle disgrazie di questa nazione.
Maurizio Sena
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