09/06/2023
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Calcio Franco Trifuoggi 27 novembre 2016 19:59 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Tempo fa mi occorse di leggere, su un
quotidiano, un articolo nel quale si parlava dello scarso spazio concesso ai
giocatori del Napoli nella nostra Nazionale di calcio, e notai, con rammarico,
che tra i nomi di quegli atleti mancava quello dell’ “intramontabile” Giovanni
Venditto”.
Inviai allora una precisazione in merito, che però – forse
per un disguido –, non venne pubblicata. Irritato e deluso, lasciai cadere la
cosa. Oggi, nel ripensare alla vicenda, mi pare opportuno ribadirla per i
lettori del “Portale”.
È vero – precisai – che Venditto non giocò nella Nazionale
maggiore, ma è pur vero che fu cannoniere della Nazionale cadetta (la B, come
allora si chiamava, e che non rappresentava affatto la serie B), segnando con
una “staffilata imparabile” la seconda rete nella partita contro la Svizzera vinta 2-0 a Novara dall’Italia B il 5 aprile 1936.
Fu proprio lui il primo giocatore del Napoli a vestire la
maglia azzurra della nostra Nazionale. Rimane memorabile, tra l’altro, un gol
da lui segnato nei primi 20 secondi di gioco contro la Fiorentina, frutto di un
forte tiro sferrato in piena corsa!
Con l’occasione mi piace ricordare, con Venditto (che fu, al
termine della carriera, anche allenatore-giocatore) le “vecchie glorie” mariglianesi del calcio
(alcune delle quali, purtroppo, come lui scomparse), come il mitico “Capinera”
(Del Giudice), Adriano Buccioli, Giacomino De Caprio, Aminta Boschi, Tonino De
Caprio, Devastato, Fifone Caprio; e i protagonisti di una “stagione eroica”, in
cui senza alcun aiuto di sponsor, in virtù della passione e dell’entusiasmo dei
valorosi atleti e di pochi indomiti dirigenti (ricordo, tra gli altri, il presidente Robustelli, il
vice Saverio Sodano, chi scrive, l’infaticabile Maresciallo La Marca,
Totonno “‘o Cciucca”), fu raggiunto
l’ambito traguardo della “Promozione” (la serie che allora veniva
immediatamente dopo la “Quarta Serie”, a sua volta successiva alla Serie C):
parlo dei portieri Guerriero e Ciolfi; dei mediani Ciccio Odore, Angelo
Coppola, Tittuccio De Caprio; degli attaccanti Pasquale Ferrara, Franco Serpe e
Minale (il mitico “Cianiello” con le sue rovesciate acrobatiche), e mi scuso
per le involontarie omissioni.
Sono tutti grandi esempi per gli atleti di oggi e insieme
uno sprone verso il raggiungimento di sempre più prestigiosi traguardi, che
auguriamo di cuore di raggiungere (insieme con la ritrovata disponibilità di
uno stadio in sede) alla pugnace e volitiva “Mariglianese” di oggi!
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