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Cronaca Pasquale Iannucci 23 ottobre 2013 23:04 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
SAVIANO - Il Comune di Saviano e la Pro-Loco ” Il Campanile”, hanno organizzato nei locali dell’Archivio storico del Palazzo Allocca – Saviano, la IIª Edizione della conferenza letteraria “Lectura Dantis” promossa dal Prof. Angelo Tafuro. L’Iniziativa Culturale, iniziata il 18 Ottobre 2013, si svolgerà in diversi incontri durante i quali illustri relatori commenteranno alcuni canti del capolavoro della letteratura italiana: la Divina Commedia di Dante Alighieri. Il primo dei cinque appuntamenti culturali è avvenuto appunto il 18/10/2013 richiamando una grande affluenza di pubblico, tra i quali numerosi studenti, adulti e amanti della cultura. Ha moderato il Prof. Carmine Pierro, in sostituzione della Presidente della Pro-Loco Prof.ssa Costanza Aschettino impegnata altrove.
Ha introdotto l’incontro il promotore del convegno Prof. Angelo Tufano che ha accennato alle linee generali dell’opera Dantesca nella visione letteraria, cosmologica e teologica. Sono intervenuti il Sindaco di Saviano Dott. Carmine Sommese e l’Assessore alla Cultura Dott. Francesco Iovino con i ringraziamenti e i saluti, elogiando l’organizzazione, le Associazioni e i relatori del convegno per l’impegno e la costanza profusa per il secondo evento culturale, molto sentito e seguito, allestito a costo zero. Il primo canto dell’inferno, in programma, è stato introdotto con la recita dei versi, molto intensa e commovente, dai rappresentanti della compagnia teatrale “Pathos”: Rita Tufano e Maurizio Perretta. Ha fatto seguito, poi, il commento chiaro e profondo del Preside Prof. Vincenzo Ammirati che ha fatto rivivere il tormento e lo smarrimento spirituale del poeta fiorentino nel primo canto dell’inferno.
Il Preside ha trasmesso ai presenti, con semplicità e chiarezza, lo stato d’animo e la paura di Dante che inizialmente avendo smarrito la “retta via”, quella delle Virtù, della Rettitudine e della Giustezza, (si ritiene che Dante si senta colpevole più degli altri del peccato di Lussuria), cerca con ansia di ritrovare la via della libertà e della serenità. Con l’animo in preda al timore Dante scorge un colle illuminato dal sole (la Montagna presente nei vari momenti di salvezza) che tenta di salire ma viene ostacolato da tre belve (Trinità): una Lonza (Lince – allegoria della Lussuria), un Leone (Simbolo della Superbia) e una Lupa (dell’Avidità).
Continua il commento del Preside con l’incontro di Dante col poeta Virgilio che lo rassicura e gli profetizza che il trio sarà presto eliminato da una figura allegorica, misteriosa “Veltro” proveniente dai cieli e mandato da Beatrice (la donna amata da Dante) in suo favore per la redenzione dei suoi peccati. L’applauso finale della platea ha sentenziato fortemente il consenso e l’interesse del messaggio culturale espresso in questo primo incontro del convegno.
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