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Cronaca Antonio Franzese 30 ottobre 2018 17:40 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Case comprate con i soldi della droga e intestate a parenti. Tre le persone indagate. Tutte legate a Pasquale Fucito, esponente del clan Sautto-Ciccarelli di Caivano
MONDRAGONE-CRISPANO. Case comprate con i soldi della droga e intestate a parenti. I militari del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP su richiesta della Direzione Distrettuale Anitmafia partenopea ai danni di tre persone: si tratta di Francesco Salvati, Domenico Iaccarino e Vittoria Serulo.
I soggetti sono proprietari degli immobili a cui sono stati apposti i sigilli. In tutto tre appartamenti per un totale di 17 vani ubicati su viale Europa a Mondragone, e un appartamento di sei vani in via Torquato Tasso a Crispano, per un valore complessivo stimato in 400mila euro.
I tre sono tutti legati da vincoli di parentela con Pasquale Fucito, già destinatario di una misura cautelare perché ritenuto responsabile dei reati di intestazione fittizia di beni e di reimpiego di capitali illeciti, aggravati da finalità mafiose. Gli immobili sono stati acquistati con denaro proveniente dal narcotraffico, poi intestati a soggetti a lui legati da vincoli di parentela.
Il provvedimento scaturisce da elementi indiziari acquisiti durante una complessa attività investigativa coordinata dalla DDA di Napoli che hanno permesso di individuare i tre come prestanome di Fucito, esponente di spicco del clan Sautto-Ciccarelli egemone sul territorio di Caivano e dintorni.
Fucito era il reale proprietario degli immobili oggetto del sequestro. Secondo il provvedimento del giudice, il tizio acquistava gli immobili sequestrati con denaro di provenienza illecita, intestandoli a soggetti a lui legati da vincoli di parentela, per i quali si è accertata la sproporzione tra redditi disponibili e costo degli immobili.
Foto di archivio
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