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Cronaca Maria Luisa Sodano 12 febbraio 2009 00:14 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
La scuola maltratta gli studenti e il personale. Raffica di nullaosta al Colombo.
L’aspetto disumano di tutta la vicenda di Giovanni Luca è in quanti vedono e non condannano, è in quanti subiscono e tacciono, alimentando prevaricazioni, emarginazioni e discriminazione.
Quest’ultimo episodio di intolleranza è sicuramente la goccia che fa traboccare il vaso. E’ inutile tacere: l’inserimento e l’integrazione di un diversamente abile nella scuola è un fatto sociale ed educativo di grande rilievo!
Giovanni Luca è accettato dai suoi compagni al di là delle lezioni cattedratiche; è accettato dai docenti degni di questo nome.
Il male è altrove!!! È a scuola, in questa istituzione esistono discriminazioni a tutti i livelli, dove chi denuncia viene emarginato, dove si coprono i problemi, invece di affrontarli. Il cancello del liceo non è chiuso solo per Giovanni Luca, ma lo è anche per i docenti e per gli alunni che arrivano in ritardo, si spalanca solo per chi gestisce l’orario di lavoro a proprio piacimento, per chi maltratta il personale e per chi usa atteggiamenti intimidatori. Non è un mistero che serpeggia il malessere in questo istituto.
I docenti sono sempre più demotivati, gli alunni sempre meno integrati, sentono le problematiche sociali, le vivono, partecipano ma non possono affrontarle come vorrebbero. La platea dei giovani è meno superficiale di quanto si crede e i docenti meno impreparati di quanto si giudica.
C’è però una sorta di paura nei confronti di un minuscolo gruppo di individui, servile e superficiale, in qualche caso avido di denaro pubblico, che affossa e seppellisce una scuola, che se usasse tutti gli strumenti che la legge prevede potrebbe porsi come emblema per il materiale umano che possiede e che dovrebbe solo valorizzare. I genitori non trovano interlocutori validi e di fronte all’incomunicabilità con i vertici scolastici preferiscono scappare e trasferire i propri figli in altri licei dove l’umanizzazione delle persone e delle risorse umane è al primo posto.
Le frequenze sono diminuite al liceo e questo non è certo frutto del calo di natalità, ma dell’atteggiamento dispotico di poche persone che credono che l’istituzione scolastica sia una loro proprietà da gestire in maniera oligarchica, senza trasparenza, dimenticando che ad essere gestita è la cosa pubblica.
Tanto per citare un esempio, in questo anno scolastico circa 30 alunni hanno chiesto il nulla osta e si sono trasferiti altrove. Un fatto gravissimo eppure chi fa emergere il problema viene mobizzato. Si temono le vendette e si preferisce coprire, soprassedere, tirare avanti.
Se continua cosi saranno in pochi a restare dentro il Liceo… ed in molti a restare fuori con Giovanni Luca.
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