14/05/2024
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Annamaria Bianco 17 luglio 2010 00:31 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Laboratori di archeologia, costumi e tradizioni, ceramica e teatro
ACERRA – La sede di Acerra dell’Archeoclub d’Italia, associazione culturale di volontariato nel settore dei beni culturali ed ambientali, opera sul territorio a partire dal 1980 e, specie negli ultimi anni, è più attiva che mai. La Onlus, che ha come presidente l’architetto Rosa Anatriello ed ha collocazione legale a via Duomo numero 8, mentre come centro operativo Piazza Castello, ha infatti organizzato un campo didattico estivo con laboratori di archeologia, costumi e tradizioni, ceramica e teatro.
Il progetto, giunto alla sua XIV edizione, si svolgerà dal 19 al 30 luglio presso il Castello Baronale della città, dalle 17.00 alle 19.00 ed è riservato a ragazzi di età compresa fra gli 8 e i 13 anni, allo scopo di far sì che anche i più giovani possano rendersi conto del patrimonio che hanno e preservarlo; ad esprimere se stessi attraverso la propria creatività e di avvicinarli in maniera pratica e divertente ai beni archeologici, come testimonianza di civiltà, oltre che di sviluppare la loro capacità di lettura dei reperti, ponendo l’accento anche sul valore scientifico della ricerca con particolare riferimento alle tecniche di scheggiatura e rifinitura della pietra. In più, sarà anche possibile realizzare con le proprie mani oggetti di ceramica, in maniera libera o con l’ausilio di stampi specifici, in seguito all’approfondimento di tecniche di costruzione manuale come quella a colombino ed il torneggio.
Le lezioni saranno anche arricchite da informazioni storiche sull’arte della ceramica e in particolare sulla sua fase preistorica, greco-romana, ma soprattutto vascolare suessolana. Le iscrizioni saranno aperte lunedì 19 luglio dalle ore 10.00 alle 12.00 presso il Castello, ove poi avranno luogo i corsi. Questi tratteranno anche della Necropoli di Suessola, sito archeologico ubicato nella parte settentrionale della città, al di sotto della Casina Spinelli; un territorio abitato prima dagli Oschi, poi dagli Etruschi ed infine dai Romani, dopo il saccheggio e la ricostruzione del 339 a.C, i quali la ribattezzarono Civitas sine sufragio, fino all’avvento dei Saraceni, che la distrussero.
Il territorio fu poi abbandonato a se stesso e alla malaria finchè nell’Ottocento non sono cominciati i primi scavi che hanno portato alla luce reperti conservati in parte anche presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Attualmente, il sito è soggetto a visite guidate periodiche. Per informazioni: info@archeoclubacerra.it
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