29/04/2024
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Ambiente Annamaria Bianco 01 settembre 2010 22:59 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Manifestazione contro l'inceneritore di Acerra
ACERRA – Quella del 29 agosto è ormai da dieci anni una data storica per la città di Acerra: è stato infatti nel 2000 che per la prima volta gli abitanti del paese sono scesi in piazza Castello per manifestare il proprio dissenso riguardo l’installazione dell’inceneritore attualmente in funzione. Un gesto che è stato ripetuto nel 2003 e nel 2004 e che, nonostante l’impianto sia ad oggi ancora attivo, ne ha visto replica anche pochi giorni fa.
Alla manifestazione, organizzata dal laboratorio politico formato da “Corsia di Sinistra”, “Sinistra Ecologia e Libertà” e “Federazione della Sinistra”, hanno preso parte soprattutto i giovani; gli unici che sembrano non avere ancora perso del tutto le speranze per il futuro; un futuro al quale non intendono rinunciare così facilmente, con la tenacia tipica della loro età.
Per l’occasione, è stata allestita una mostra fotografica che ha fatto da sfondo all’installazione di un microfono aperto sulla città per dare voce dal basso alle istanze degli Acerrani, nonostante siano trascorsi già sei anni dall’ultima protesta ufficiale di questo tipo. I rappresentanti delle forze promotrici dell'evento hanno poi eseguito degli interventi, dai quali è emerso il contenuto politico della manifestazione con spunti e proposte, tra cui: la chiusura e la riconversione dell'impianto, la volontà di fare di Acerra un polo energetico con le richieste di ampliamento dell'ngp, la richiesta di spostamento nel territorio di alcune industrie c.d."energivore" per ridurre l’impatto ambientale, la presentazione delle problematiche inerenti lo stallo in cui verte la creazione dell'osservatorio sull'inceneritore dovute soprattutto all'identificazione del finanziatore dello stesso, la proposta di analizzare dei dati rilevati dall'Università degli Studi di Napoli Federico II antecedenti la costruzione del'inceneritore per considerare il tasso di inquinamento ambientale.
E, in particolare in merito a quest’ultimo punto, era stato anche precedentemente affermato nel manifesto informativo dell’evento che “da quando l’inceneritore di Acerra è stato inaugurato nel marzo del 2009 i valori delle polveri sottili, diossina e affini, hanno superato i livelli massimi di sopravvivenza ben 277 volte; e l’impianto non è ancora pienamente a regime!”
Gli organizzatori hanno poi aggiunto, in sede di manifestazione, che si faranno inoltre promotori in futuro di una raccolta fondi destinata a pagare ed incentivare questi studi dell’università, giacchè analizzarli è l’unico modo per comprenderne l’impatto e, a dire dei partiti, questa amministrazione invece di allertare i cittadini si limita a costituire vuoti osservatori. Non è stata questa l’unica accusa lanciata, però: “Nessuno può permettersi di chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, tantomeno l’amministrazione Esposito, che vorrebbe mettere una pietra tombale sulla questione inceneritore e che vota contro un ordine del giorno che prevedeva il finanziamento di uno studio sulle condizioni dell’aria che respiriamo.” sono ancora una volta parole tratte dai volantini.
La protesta,iniziate verso le 11, è terminata intorno alle 13 con un Flash Mob che ha visto la creazione di un "Mini-inceneritore" attorno al quale i presenti, dopo essersi distesi a terra per circa un minuto a simboleggiare il messaggio di morte dell'ecomostro, si sono alzati contemporaneamente e all'unisono hanno gridato i loro no. “Tentano di sottrarre il volto alla protesta, non ruberanno mai la dignità alle nostre parole”.
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