04/05/2024
(141 utenti online)
Franco Trifuoggi 24 novembre 2012 23:32 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
Il rinnovato interesse storico per l’associazionismo mutualistico ha trovato recentemente riscontro in due pubblicazioni, consacrate rispettivamente a due città del Sud, Palmi, patria di Domenico Antonio Cardone, e Tursi, città di Albino Pierro.
La prima, Storia della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Palmi – 1876-2011, è dovuta ad Alberto Calogero, cassazionista, poeta, saggista e critico teatrale, e a Bruno Zappone, cultore di storia locale.
Ampia ed organica, essa ripercorre “a ritroso le origini e le ragioni dell’idea mutualistica”, ravvisandole nei collegia opificum dell’antica Roma, per poi ritrovarla nelle corporazioni medievali, fino a salutare la genesi della “prima vera società di mutuo soccorso” tra la fine del 1700 e i primi del 1800, con il definitivo decollo verso la metà del secolo XIX, che induce la classe lavoratrice a prendere sempre più coscienza “delle proprie condizioni di sfruttamento e a cercare in se stessa”, prima che nelle istituzioni, “la forza e gli strumenti per far fronte alle nuove esigenze”, dando quindi vita a “nuove forme assistenziali” atte a consentire “un più dignitoso tenore di vita”, come il sostegno creditizio, l’istituzione di scuole di arti e mestieri, biblioteche popolari, l’apertura di cooperative di consumo. In più di 400 pagine l’opera passa in rassegna l’evoluzione delle Società “dal paternalismo assistenziale allo stato sociale” fino alla loro estensione “in maniera capillare su tutto il territorio nazionale” (1860-1880), soffermandosi su quelle calabresi.
Si concentra, poi, sulla genesi, nel 1876, della Società di Palmi e sul vario dispiegarsi della sua attività, considerata nei rapporti con le autorità amministrative e politiche, nella partecipazione agli eventi più significativi della patria e della città (tra cui ricorda il prodigio operato dalla Madonna del Carmelo durante il terremoto del 1894), nelle sue vicende interne, dagli statuti (compresa la modifica relativa alla costituzione in Cooperativa di consumo nel 1893) alle iniziative sportive ai problemi della gestione quotidiana. Essa tuttora – concludono gli autori – “per la fedeltà alle finalità istituzionali … l’alto senso civico, il culto delle memorie patrie e delle più antiche tradizioni popolari, il costante impegno per lo sviluppo sociale ed economico del territorio, l’amore per gli altri” può dirsi una delle componenti più significative dell’identità municipale di Palmi. In appendice è riportata la suggestiva “preghiera del socio”, dovuta a Donato Palozzo. La ben calibrata cornice storica, la piena adeguatezza dell’apparato documentale, la ricchezza del corredo iconografico, l’attenzione analitica ad ogni aspetto della vita della Società, che attesta la “pazienza certosina” del lavoro di ricerca e di studio dell’imponente materiale di archivio, come la fluidità ed eleganza della forma, fanno di questa Storia un’opera esemplare.
Autori della seconda opera, Tursi e la Società Operaia di mutuo soccorso “Il Progresso”, sono Rocco Campese, poeta, saggista, cultore di storia locale e di dialettologia, e Battista D’Alessandro, giornalista e storico. Ad un sobrio accenno alla nascita delle Società Operaie di mutuo soccorso e alla loro importanza come “base nascente del movimento operaio urbano” e alle originarie caratteristiche di apoliticità e di interclassismo (pur se “egemonizzato dalla componente più liberale del ceto dirigente borghese”), istruzione, mutua assistenza, prestito e cooperazione, segue la puntuale descrizione della mutualità in Basilicata e delle cause che nel secondo Ottocento ne ritardano lo sviluppo. Gli autori affrontano, poi, i problemi relativi ala genesi, nel 1882, della Società Operaria di Tursi, che si scioglie due anni dopo per ricostituirsi, di fatto, nel 1898, mentre la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti dell’Icona (promossa da “elementi della Chiesa”) nasce nel 1901. In entrambe ravvisano “gli elementi più caratterizzanti del dinamismo locale” di quel periodo, ed è del 1903 la costituzione giuridica della Società Operaia di mutuo soccorso “Il Progresso”.
Questa, “sempre presente a tutti gli appuntamenti religiosi e civili”, espleterà “una notevole funzione sociale, non solo economica, ma anche e soprattutto di solidarietà”, in una terra “di latifondi e di molti boschi”, depauperata allora dall’emigrazione, piagata dall’analfabetismo. Al riguardo gli autori ricordano l’“Incoronazione della Vergine di Anglona a Regina di Tursi”, nel 1901, quale fonte di riscoperta del senso di fratellanza tra gente di vari paesi ed esempio di fecondità di un’azione comune. Dal lungo dipanarsi della storia di questa Società, nel quadro puntuale della situazione socio-economico-culturale e dei rapporti con le istituzioni, viene fornita un’accurata e dettagliata disamina, che contempla le molteplici iniziative, lo statuto, il regolamento, i bilanci, un’ampia documentazione.
In 120 pagine, quindi, l’opera, dotata di opportuni inserti fotografici, condensa, in forma chiara e comunicativa, gli elementi più significativi della vita di una “Società” e del contesto in cui ha operato, illustrandone i meriti e la “valenza storica dell’archivio”, e sottolineandone l’attuale, assidua disponibilità ad ospitare convegni ed eventi culturali. E’ dunque un lavoro che fa onore a Tursi e ai suoi autori.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti