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Franco Trifuoggi 13 marzo 2013 23:17 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Venerdì 15 marzo p.v. alle ore 16, per iniziativa delle Suore di S.Vincenzo de’ Paoli, presso il Castello Ducale sarà celebrata una S.Messa in memoria di Santa Luisa di Marillac. Luisa, che era nata a Parigi nel 1591, dopo aver assistito amorevolmente il marito gravemente malato, rimase vedova nel 1625, con un figlio di 12 anni, Michele.
Avendo già incontrato S.Vincenzo de’ Paoli, fu da lui indirizzata verso il bene del prossimo piuttosto che alla devozione puramente interiore. Intraprese, quindi, un’attività di stretta collaborazione con lui: essendo, infatti, convinta dell’esigenza di affiancare alle Dame di Carità una comunità di giovani contadine nell’assistenza a domicilio ai poveri malati, fondò le Figlie della Carità. Mediante tale iniziativa poté costruire “un ponte al di sopra dell’abisso che separava i ricchi e i potenti dai contadini e dai poveri come anche gli uomini dalle donne”. In tal modo veniva creata, da lei e da S.Vincenzo de’ Paoli, un’ampia rete di carità dalla quale nessuno rimaneva escluso.
Luisa di Marillac, dotata di grande entusiasmo, coraggio e ricchezza di umanità, come di eccezionali capacità organizzative, rimase tuttavia sempre schiva ed aliena dal mettersi in mostra; si propose, infatti, di camminare “nel solco” di S.Vincenzo de’ Paoli e “come sua ombra”, desiderando servire Dio “senza ricercare il plauso delle creature e la soddisfazione del loro apprezzamento”.
Pertanto dopo la sua fine (1660), la sua figura rimase pressoché ignorata, e tale rimase anche dopo la canonizzazione, avvenuta nel marzo 1934 ad opera di Papa Pio XI, finché nel 1958 Giovanni Calvet pubblicò la biografia della Santa, che due anni dopo fu proclamata patrona delle opere sociali da Giovanni XXIII.
Nel 1983, poi, fu data alle stampe la nuova edizione dei suoi Scritti Spirituali, tradotti dopo in varie lingue, cosicché la sua fama si diffuse in tutto il mondo.In una società come quella di oggi, dominata dalla tecnologia e dalla affannosa ricerca dell’utile, e inquinata dall’ ateismo pratico, l’altissimo insegnamento di Santa Luisa di Marillac ribadisce i valori perenni e universali, il rispetto della dignità di ogni persona, e in particolare dei malati, dei poveri, degli emarginati, e ci ricorda l’importanza, nei rapporti con il prossimo, delle qualità femminili, quali “compassione, tenerezza, dolcezza, in una parola Amore”.
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