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Cronaca Andrea America 13 luglio 2015 23:31 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Nola-Marigliano
Nola-Marigliano - I recenti dati sulla povertà ci consegnano nell’area Nola-Marigliano, una situazione a dir poco preoccupante. Al di là della questione di chi siano i responsabili, c’è di vero che ci sono persone che non possono permettersi nemmeno un piatto caldo e un pezzo di pane. Uomini e donne che non hanno più neanche gli occhi per piangere. A molti di essi è stato rubato il sorriso, la gioia, il diritto a vivere una vita degna. Viene negata finanche la speranza di un futuro migliore. La cosa peggiore sono i tentativi a speculare sulla fame e sulla miseria della povera gente.
Non di meno il disinteresse delle istituzioni locali. Di certo non è facile dare risposte e soluzioni ad un problema grave che investe in prima persona le responsabilità dello Stato, ma c’è di vero che spesso ce ne dimentichiamo anche volutamente. Non so cosa potrebbero fare le amministrazioni locali del nostro territorio ma sarebbe già un passo in avanti se si convocasse una riunione congiunta dei consigli comunali, per discuterne e vedere come affrontare insieme il dramma della povertà. Si potrebbe delineare un progetto in nome del diritto alla dignità e alla sopravvivenza per le persone in condizioni di bisogno.
Un progetto per dare aiuto e sostegno a tutta quella gente che soffre e non ha neanche la voce e la forza per farsi sentire. Si potrebbe avviare un percorso concreto con un rinnovato impegno da parte delle amministrazioni locali. E con forme di collaborazione con le forze del volontariato e della chiesa. Ad esempio si potrebbe vagliare soprattutto per gli anziani, la possibilità di convenzioni con presidi sanitari e istituti di medicina, così come con istituti bancari presenti sul territorio, stipulare convenzioni per piccoli prestiti agevolati ai poveri. Si potrebbe dare vita ad un fondo intercomunale gestito dagli uffici delle politiche sociali per aiutare le famiglie in difficoltà.
Nel frattempo, visto che a Marigliano, grazie a Dio, c’è un ottimo servizio mensa organizzato dalla chiesa che funziona egregiamente e fornisce pasti quotidiani per decine di poveri, si potrebbe programmare un suo allargamento a livello intercomunale, al fine di dare da mangiare agli altri poveri del territorio. Ovviamente, coinvolgendo le amministrazioni comunali per la parte economica e la disponibilità delle parrocchie interessate per la parte sociale e organizzativa. Una scelta del genere potrebbe rappresentare una svolta culturale e morale per l’affermazione dei valori della solidarietà e un’occasione per contrastare le povertà.
Una cosa è certa, non è più consentito a nessuno, visto anche i continui messaggi di Papa Francesco, restare a guardare i poveri che soffrono e rispondere con sagre, eventi, musica e canzoni, gite e vacanze, pranzi e cene, affari e accordi, balli e balletti. Non bisogna mai tralasciare, a partire dalle istituzioni locali, che ci sono famiglie povere e indifese, che vanno aiutate e sottratte all’arruolamento dell’esercito dei disperati e dei senza legge.
Mi rifiuto di pensare che ci siano sindaci e amministratori che pensano di dare risposte ai poveri ricorrendo al pacco alimentari. Siffatte scelte non meritano neanche di essere commentate. Per queste ragioni sono sicuro che le amministrazioni del nostro territorio vorranno riaggiornare la loro agenda e ricordarsi che ci sono poveri e anziani soli e abbandonati, per i quali non bisogna dimenticare. Amministrare la propria città dimenticando i poveri, non è più consentito a nessuno. In particolare agli amministratori con un cuore e un’anima.
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