08/05/2024
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Necrologi Don Lino D'Onofrio 17 giugno 2023 15:35 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il saluto della comunità di Santa Maria delle Grazie a Sebastiano, attraverso le parole di Anna Mucerino.
MARIGLIANO - «Ciao, Seby!»
«We, Anna!», la “a” finale era sempre un po’ prolungata e poi… sfoderavi quel tuo sorriso, troppo limpido per essere terreno, troppo unico per confrontarlo con il sorriso di qualcun altro. E quando sorridevi, ogni dispiacere svaniva…
Non è passato molto tempo da quando abbiamo, l’ultima volta, festeggiato il tuo compleanno, lo scorso 18 marzo. La tua festa della vita era il 17 marzo, ma quest’anno cadeva di venerdì e tu, invece, volevi festeggiare di sabato, perché gli invitati speciali erano, per te, i bambini dell‘ACR: “I simili con i simili”. In essi ti sei sempre identificato!
Tuttavia, oggi, a quest’altra festa, quella della tua entrata in Paradiso, siamo tutti adulti e sappiamo che non te ne rammaricherai!
Sai, Seby, qui, oggi, ci siamo proprio tutti; perché tu, a questa comunità, hai insegnato come deve vivere una vera comunità cristiana: “Guardate come si amano”, questo ci hai sempre invitato, silenziosamente, a fare nella tua vita parrocchiale, senza giudizi, ricco di accoglienza, senza cattiveria, ricco di bontà e giustificazioni per tutti.
Io ti ho conosciuto anche come uomo; ed eri un uomo esigente! Al regalo di una maglia per la tua festa onomastica, alcuni anni fa, sei stato più di un quarto d’ora a guardarti davanti allo specchio prima di bocciare la mia scelta, perché, secondo te, alle maniche mancava un dito di lunghezza. Fosti gentile come sempre nel dirmi: “Non va bene!”, ma fortemente risoluto!
Ecco, Sebastiano caro, questo eri tu!
Dicevi a tutti che avevi imparato a scrivere copiando per un’intera estate la canzone “Madonna nera” e quando ti fu consegnato uno pseudo-diploma di promozione andasti a casa pieno di orgoglio per quel successo.
Sarà difficile trovare nella nostra comunità un maestro di lealtà e semplicità evangelica come te! Maestro!!! Abbiamo imparato tante lingue straniere, ma la tua, la lingua degli angeli, era un privilegio solo tuo, privilegio solo di chi ha un cuore puro come il tuo!
La tua saggezza, il tuo equilibrio, la tua sensibilità, per noi sono ancora mete da raggiungere. Abbiamo ancora tanta strada da fare per diventare come te. Il paradiso, già annunciato in te, attraverso il celeste del tuo sguardo ci è familiare ma non è ancora raggiungibile.
Ora che sei andato lì, obbediente a Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me”, prega per noi, perché possiamo diventare un po’ di te!
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