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Economia Gianluigi Mautone 04 ottobre 2008 23:29 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
In questo anno particolare, dove i fallimenti delle banche si rincorrono e spesso lasciano interdetti, mentre non c'è stata una previsione fatta dagli analisti finanziari che si è avverata e spesso è difficile prevedere anche quello che succede un'ora dopo, l'imperativo per tutti deve essere: "mantenere la calma".
So perfettamente che non è facile, però è nelle situazioni difficili che bisogna essere lucidi per non farsi ghermire dal panico e prendere decisioni affrettate e allora cerchiamo di analizzare con distacco quello che sta accadendo.
Innanzitutto è bene sottolineare a tutti coloro che hanno dei dubbi per la loro liquidità in banca che i depositi fino a €100mila sono garantiti dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositi. Quindi niente panico e soprattutto spernacchiate coloro che generano false paure e consigliano di prendere i sudati risparmi per infilarli sotto la mattonella.
Diversa la situazione per chi ha dei titoli azionari, l'analisi andrebbe fatta di volta in volta e caso per caso. Certamente non è un bene vendere in questo momento dove alcuni titoli perdono oltre il 50% e così capitalizzare le perdite.
Anche se nessuno può dare assicurazione che non ci saranno altri scivoloni nei listini mondiali, parecchie società hanno una capitalizzazione veramente bassa, per cui, chi può reggere il particolare momento deve attendere che la tempesta passi.
Le banche italiane, un po' per problemi strutturali, un po' per certi ritardi ed anche per una sorta di mentalità , non hanno avuto molto tempo per erogare "mutui subprime" e quindi sono molto meno esposte delle colleghe americane o europee.
In Italia è vero che il mercato immobiliare è in calo e quindi conseguentemente anche quello dei mutui, però non c'è stato nessun calo vistoso dei prezzi. Sostanzialmente il valore delle case è quello di prima della crisi. Le garanzie sui crediti erogati sono sane e non c'è niente all'orizzonte che fa temere il contrario. Mentre sappiamo che in America la bolla immobiliare è scoppiata, i prezzi sono crollati ed ha aggravato un situazione già critica.
Il popolo italiano è uno dei meno indebitati d'Europa e questo mitiga i rischi per il sistema creditizio.
Detto questo, per onore della cronaca dobbiamo aggiungere che l'italia è in piena stagflazione, checché ne dica l'istat o il governo. E questo non è certo un bene, anche perché i salari e gli stipendi degli italiani sono agli ultimi posti della classifica europea.
Aggiungiamo a questo che tutte le previsioni parlano del prossimo anno come quello dove veramente si risentirà il riflesso della crisi finanziaria. Siccome molte famiglie ed imprese sono già oggi allo stremo delle forze, mi chiedo quante di queste riusciranno a reggere per un altro anno e mezzo e che misure il governo può prendere per mitigare gli effetti di questa crisi. Al momento nessuno sa rispondere.
Per eventuali informazioni potete scrivermi a mautone@laconsulenza.it
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